Chi c’è dietro l’account twitter UltimeNotizie? Dagli animalisti alle accuse di propaganda russa

Con oltre 120 mila followers, l’account è stato più volte accusato di essere finanziato dal Cremlino

Chi c’è dietro l’account twitter UltimeNotizie? Se lo chiedono in molti sul social oggi rinominato “X” da Elon Musk. Con oltre 120 mila followers, nel corso della guerra in Ucraina è stato ampiamente criticato dagli utenti per la diffusione di contenuti di disinformazione accomunati alla propaganda russa, ponendo ulteriori domande come le fonti di finanziamento. L’account, a prima vista, sembra del tutto anonimo e fino a pochi mesi fa riportava una dicitura in chiaro, rimossa a seguito di una mail inviata dalla sezione Fact-checking di Open: «UltimeNotizie è una testata d’informazione H24». Non è in dubbio il collegamento con l’omonimo sito UltimeNotizie.eu, il quale non riporta alcuna informazione in chiaro su chi sia il direttore responsabile e la proprietà dello stesso. Li abbiamo trovati, ma soltanto uno ha risposto per poi scomparire nel nulla.

La ricerca è iniziata a seguito di alcuni tweet diffamatori, in cui si sosteneva che gli articoli della sezione Fact-checking di Open non fornivano alcuna prova a sostegno delle verifiche. I tweet vennero rimossi, senza alcuna rettifica o chiarimento alcuni, a seguito della pubblicazione di un thread dove venivano esposti i legami dell’account e della testata, in particolare il loro effettivo titolare: Rinaldo Sidoli, personaggio che dal suo sito si descrive come «blogger attento alle tematiche ambientalistiche e ai diritti degli animali».

Il proprietario del dominio

Il dominio risulta registrato il 10 agosto 2011 proprio da Rinaldo Sidoli, come si evince dalla mail utilizzata per il suo acquisto che rimanda al sito Sidoli.org dell’omonima agenzia pubblicitaria da lui fondata.

Rinaldo non è affatto un personaggio anonimo. Risulta attivo soprattutto in politica. Candidato con i Verdi nel 2005 e membro del Consiglio Federale Nazionale del partito, nel 2017 decide di aderire al Movimento animalista fondato da Michela Vittoria Brambilla. In contrasto con quest’ultima, nel 2018 fonda l’Alleanza Popolare Ecologista il cui logo è presente nel suo sito personale.

Un impegno nella difesa degli animali che riconoscibile anche nel sito UltimeNotizie.eu, dove per mesi gli unici articoli pubblicati riguardavano proprio questa tematica. Ad aprile 2023, l’unico articolo pubblicato sul sito riguardava l’assoluzione della «showgirl animalista» Daniela Martani dall’accusa per diffamazione.

Non ci sono dubbi che Ultime Notizie sia strettamente legato a Rinaldo Sidoli. Consultando le esperienze pubblicate nel suo account Linkedin, l’attivista riporta di aver gestito i canali social dello stesso dal gennaio 2013 al gennaio 2016, ma non ne riporta una particolarmente importante che lo legano di conseguenza all’account twitter.

La testata giornalistica

Come precedentemente raccontato, nella biografia dell’account twitter era presente una dicitura molto chiara: «UltimeNotizie è una testata d’informazione H24». Tuttavia, il sito UltimeNotizie.eu non riportava in alcun punto il nome dell’editore e del direttore responsabile, indicazioni necessarie per qualunque testata registrata regolarmente in Italia. A seguito di una richiesta di chiarimento inviata dalla sezione Fact-checking di Open, al fine di conoscere il nome del direttore responsabile, l’unica “risposta” ottenuta è stata la frettolosa modifica della biografia Twitter.

Rimane ancora una traccia nel sito UltimeNotizie.eu, precisamente nella sezione Privacy: «Ultime Notizie (“il Titolare”) è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Roma operante nel settore dei media e social media con attività nelle aree della stampa quotidiana online».

A seguito di una richiesta inviata al Tribunale di Roma, dall’esame del Registro Stampa risulta iscritto il periodico telematico dal titolo “ULTIME NOTIZIE” con proprietario Rinaldo Sidoli e direttore responsabile Stefania Martani. Questi dati risalgono al 2017 e da allora non sono stati più aggiornati, come ci spiegano i funzionari del Tribunale di Roma, ma soprattutto non risulta nemmeno la decadenza. Di fatto, in data 27 aprile 2023 Stefania Martani, sorella della «showgirl animalista» Daniela Martani, risultava ancora direttrice responsabile della testata, mentre Rinaldo Sidoli proprietario.

Le uniche risposte ricevute

Da aprile 2023 la sezione Fact-checking di Open attende un chiarimento da parte dei titolari e dei responsabili dell’account twitter UltimeNotizie. Ad oggi, nessuna email di risposta è arrivata dall’indirizzo redazione@ultimenotizie.eu. Più volte chiamato in causa via Twitter, l’account di Rinaldo Sidoli è rimasto in silenzio tranne che in un’unica occasione, quella del 13 maggio 2023 per pubblicare un tweet rivolto a Papa Francesco.

Contrariamente al proprietario di UltimeNotizie, la direttrice responsabile Stefania Martani ha risposto in due occasioni: il 30 aprile per sostenere che non collaborava più con il progetto e il 5 maggio 2023 per dichiararsi intenzionata a «chiedere conto a Sidoli». Da quel momento, seppur richiamata in causa, Stefania Martani non è più intervenuta. L’unica cosa certa è che a fine luglio sito UltimeNotizie.eu pubblica un altro articolo dedicato alla sorella: «Daniela Martani si unisce alla protesta in Vaticano per invitare il Papa a condannare la corrida».

Altre sono state le persone chiamate in causa che non hanno fornito alcuna informazione pubblica in merito all’account UltimeNotizie. Andrea Zicaro, che nella bio di Twitter scrive «delegato diritti animale VII municipio Presidente Alleanza Popolare Roma (Ape)», rispose soltanto dichiarare di non collaborare più con la testata. Anche Giulio Di Donato, un altro autore del sito, non ha risposto alla domanda posta sempre via Twitter dove risulta parecchio attivo: «Chi gestisce @UltimeNotizie?».

Non citiamo quest’ultimo nome a caso, in quanto risulta membro della redazione del sito La Fionda citato in un tweet offensivo di UltimeNotizie in risposta all’account del Comitato Ventotene: «Blocchi anche noi dopo la Fionda. Pusillanimi». Il tweet è stato successivamente cancellato, lasciando però intendere un probabile e stretto legame tra le due “redazioni”.

Alcuni esempi di propaganda

«Il rapporto di 5 esperti di diritto umanitario internazionale indipendenti assolvono #Amnesty definendo corretto il dossier in cui accusava #Kiev di posizionare militari nei pressi degli insediamenti civili e lanciare attacchi da zone sovraffollate. Lo riporta il New York Times» scriveva l’account in un tweet del 28 aprile 2023, stravolgendo il reale contenuto del rapporto che bocciava quello di Amnesty.

Il primo maggio 2023, l’account pubblica un video con la seguente descrizione: «I soldati ucraini si divertono a sparare contro le case degli ucraini nel #Donbass, perché colpevoli di essere russofoni». In realtà, a seguito di una nostra verifica e alla geolocalizzazione del luogo filmato, il video risale al 2014 durante l’inizio degli scontri nel Donbass, avviati di fatto dai separatisti appoggiati e finanziati dalla Russia, mentre i soldati non stavano sparando affatto contro delle abitazioni private: si trattava della sede della polizia locale.

Questi sono soltanto due dei casi trattati dalla sezione Fact-checking di Open. Come spiegato in precedenza, in molti si domandano chi gestisca realmente l’account e con quali finanziamenti per proseguire l’operato con regolarità. Di fronte alle accuse di ricevere denaro dal Cremlino, l’account pubblica un tweet dove minaccia di querela chiunque osi sostenerlo. Se mai succederà, sarà l’occasione giusta per conoscere i nomi dei denuncianti e di fatto gestori dell’account.

Conclusioni

La totale assenza di trasparenza da parte della testata giornalistica, dimostrata sia attraverso il sito ufficiale che dalle mancate risposte da parte dei diretti interessati, non gioca affatto a favore della credibilità e dell’affidabilità dell’account twitter. La situazione risulta paradossale, soprattutto per quanto riguarda la direttrice responsabile che nega ogni coinvolgimento nonostante sia ancora registrata come tale nel Registro Stampa del Tribunale di Roma. Di fatto, gli unici che potrebbero chiarire la situazione preferiscono il silenzio.

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