Centinaia di video falsi per screditare l’Ucraina: l’inchiesta della Bbc sulla rete di propaganda russa su TikTok

I contenuti avrebbero addirittura avuto un ruolo nel licenziamento del ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov

Migliaia di account falsi su TikTok, nati con l’obiettivo di diffondere disinformazione sulla guerra in Ucraina: questa è la campagna di propaganda russa, scoperta dalla Bbc, che avrebbe addirittura avuto un ruolo nel licenziamento lo scorso settembre del ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, secondo quanto riferito dalla figlia Anastasiya Shteinhauz. Proprio lui infatti sarebbe stato preso di mira in molti dei video analizzati da Bbc Verify, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e altri funzionari ucraini, dipinti come avidi, ossessionati dal denaro e incuranti dei comuni cittadini ucraini o dello sforzo bellico. Contenuti da milioni di visualizzazioni, che secondo l’emittente britannica hanno l’obiettivo di minare il sostegno del mondo occidentale. In altri contenuti fake per esempio, alti funzionari ucraini e i loro parenti avrebbero acquistato auto di lusso o ville all’estero dopo l’invasione russa nel febbraio 2022.


Le presunte ville a Madrid e in Francia

Proprio questo sarebbe il caso specifico di Reznikov, secondo quanto continua a raccontare sua figlia: prima il marito e poi alcuni amici avevano visto su TikTok le immagini di una sua presunta villa a Madrid. Inizialmente ha sottovalutato le segnalazioni, pensando si trattasse di un caso isolato. Le preoccupazioni sono aumentate quando ha ricevuto un altro contenuto TikTok analogo, in cui si affermava che aveva comprato anche una villa in Costa Azzurra. Peccato che, come accertato dalla Bbc, entrambe le case fossero rintracciabili su due siti web immobiliari locali: entrambe erano in vendita. I video provenivano da una vasta rete russa di account falsi, che si presentano come utenti tedeschi, francesi, polacchi, israeliani o ucraini. Gli account che li hanno pubblicati hanno utilizzato immagini di profilo rubate, comprese quelle di celebrità come Scarlett Johansson, Emma Watson e Colin Farrell.


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