Scontro Calenda-Salvini su Alexei Navalny, la Lega annuncia querela. Il silenzio sui social dopo la morte del dissidente russo

La controreplica del leader di Azione non si è fatta attendere: «Querelatemi davvero così facciamo un bel confronto sui legami tra il partito e Putin»

Sui social di Matteo Salvini nessuna traccia di post sul caso Navalny, il dissidente russo morto ieri – venerdì 16 febbraio – ufficialmente a causa di una embolia dopo una passeggiata nei pressi della prigione nell’Artico russo dov’era stato trasferito poche settimane fa. Eppure, per la portavoce dell’oppositore di Putin, che ha sollevato dubbi sulle cause del decesso, Navalny sarebbe stato «assassinato». Ipotesi, questa, avanzata anche dal giornalista investigativo di Bellingcat Christo Grozev secondo il quale il dissidente di Mosca sarebbe stato avvelenato, come già era accaduto nel 2020. Fatto sta che il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, oltre al comunicato di ieri del suo partito dove chiede «di fare piena luce sull’accaduto», non si è espresso sui suoi social sulla vicenda.


Un silenzio che ha fatto partire l’attacco di Carlo Calenda: «Non ha ritenuto di dire una parola sull’assassinio di Navalny. Il legame con Putin e il suo partito rimane forte. E questo sarà uno dei grandi problemi dopo le Elezioni europee che inciderà sulla tenuta del governo». Tempestiva la reazione della Lega che, con una nota, ha annunciato azioni legali: «Carlo Calenda mente o non sa di cosa parla: il comunicato con il cordoglio di Matteo Salvini e della Lega per la morte di Navalny è di ieri pomeriggio e si parla di scomparsa “sconcertante” su cui fare “piena luce”. Questa volta, oltre alla smentita, Calenda riceverà anche una querela». La controreplica del leader di Azione non si è fatta attendere e, sempre sui social, ha invitato il leader della Lega a un confronto. «Sì, però Matteo Salvini querelami sul serio, non come Landini che lo minaccia e basta. Così facciamo un bel confronto sui legami tra Lega e Putin. Ti aspetto», si legge su X di Calenda.


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