Giorgia Meloni sulle manganellate a Pisa: «Ce l’avevo con la sinistra, c’è chi vuole creare uno scontro tra me e Mattarella»

La premier commenta anche gli ultimi sviluppi dello spoglio alle regionali in Sardegna: «Aspettiamo il risultato finale, è andata meno peggio di quanto sembrava»

Crisi in Medio Oriente, operazioni militari nel mar Rosso, elezioni regionali in Sardegna, rapporti tra Palazzo Chigi e Quirinale. Risponde un po’ a tutto Giorgia Meloni nel punto stampa con i giornalisti a margine del bilaterale con il primo ministro canadese Justin Trudeau a Toronto. «Ho visto grande convergenza e grande interesse sulle priorità della presidenza italiana del G7», ha assicurato la premier ai cronisti che hanno seguito la sua due giorni negli Stati Uniti e in Canada. Tra i primissimi punti su cui è stata sollecitata Meloni ci sono le polemiche relative alle manganellate contro alcuni studenti a Pisa, condannate anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nei giorni scorsi, anche Meloni è intervenuta nel dibattito, giudicando «molto pericoloso» il fatto che le istituzioni tolgano il sostegno alle forze dell’ordine. Parole che in molti hanno interpretato come una risposta neanche troppo velata al Quirinale. Eppure, Meloni oggi smentisce: «Vedo un tentativo di costruire uno scontro artefatto con il presidente della repubblica per interessi di partito, ma questo scontro di fatto non esiste», replica stizzita la premier ai giornalisti.


I rapporti con il Quirinale

A chi le riferisce di alcuni «malumori» filtrati dal Quirinale in merito alle sue dichiarazioni, Meloni risponde così: «Da quello che so io, il Quirinale non fa filtrare i propri umori. Quando vuole dire qualcosa, la dice». Dopodiché, arriva la precisazione vera e propria. Quando parlava di «istituzioni» che tolgono il supporto alla polizia, il riferimento non era affatto a Mattarella, bensì «alla sinistra, che non è mai capace di esprimere solidarietà alle forze dell’ordine» e userebbe la figura del presidente della Repubblica «per schermare la contrarietà alla riforma del premierato». Meloni rassicura quindi che i rapporti con il Quirinale «sono ottimi» e «non c’è alcuna distanza su questo temi». La premier ammette che «sì, probabilmente qualche errore c’è stato» da parte degli agenti di polizia, «ma saranno gli organi preposti a valutarlo».


La speranza sulle regionali in Sardegna

Durante il botta e risposta con i giornalisti, Meloni torna anche sulle regionali in Sardegna. Alessandra Todde, candidata del centrosinistra, ha annunciato la vittoria, ma nelle ultime ore – con le ultime sezioni ancora da scrutinare – il suo vantaggio sul rivale Paolo Truzzu si è ridotto. «Aspettiamo il riconteggio poi vediamo cosa fare, mi pare che si stia assottigliando lo scarto, le cose sono andate meno peggio di come sembrava», ha commentato la premier.

Le crisi in mar Rosso e Medio Oriente

Sul fronte della politica estera, Meloni ha fatto i complimenti all’esercito italiano, che oggi ha abbattuto un drone dei ribelli Houthi che si dirigeva pericolosamente verso una nave italiana. «Se il mar Rosso non fosse utilizzabile, avremmo nella migliore delle ipotesi un aumento dei prezzi di tutti i prodotti che arrivano sui nostri mercati da quella rotta. Per questo c’è una missione europea in corso», ha spiegato la premier. Quanto al conflitto tra Israele e Hamas, Meloni ha riconosciuto che «è in corso uno sforzo importante da parte di tutti» per arrivare a un accordo di tregua su Gaza. «Ho proposto anche a Biden e Trudeau di fare uno statement del G7 anche sul tema del Medio Oriente, sperando che possa aiutare la de-escalation», ha rivelato la premier.

Africa e intelligenza artificiale

Tra i temi affrontati nei bilaterali di Washington e Toronto ci sono due delle priorità della presidenza italiana del G7: l’attenzione verso l’Africa e i rischi dell’intelligenza artificiale. Sul primo fronte, Meloni ha rivendicato quanto fatto fin qui dall’Italia: «Nell’ultimo anno l’attenzione verso l’Africa come continente strategico è molto cambiata. Ci si inizia a rendere conto di quanto è importante un continente che detiene il 60% delle terre rare, il 60% di terre coltivabili e una popolazione in crescita. L’Africa ha opportunità straordinarie e con una cooperazione nuova, da pari a pari, può dare grandi risultati per il mondo intero». Finora, sostiene Meloni, tutti hanno lavorato con i Paesi africani singolarmente. Uno degli obiettivi dell’Italia per la sua presidenza di turno al G7 prevede di «mettere in rete questo lavoro» e «coinvolgere anche il mondo privato». Sull’intelligenza artificiale, la premier ha rivendicato invece la volontà di «governare gli sviluppi per far sì che gli impatti non siano maggiori dei benefici». Il focus che porterà l’Italia, ha spiegato Meloni, riguarderà in particolare l’impatto sul mercato del lavoro: «Rischiamo un mondo in cui sempre meno persone saranno necessarie. Questo rischia di creare verticalizzazione della ricchezza e un maggior divario tra le classi».

Leggi anche: