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Quando sarà venduto San Siro, ultime tappe prima del rogito. Il sindaco Beppe Sala e le date: «Speriamo sia la volta buona»

21 Maggio 2025 - 13:39 Cecilia Dardana
San siro
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Il sindaco di Milano ha indicato le date in cui si svolgerà la fase di vendita dello stadio. Che cosa resta ancora da definire in un progetto che anche a lui «sembra infinito»

Continua la discussione sul futuro di San Siro, che negli anni ha generato non poche polemiche. Adesso pare che l’operazione della vendita del Meazza arriverà in giunta «tendenzialmente a giugno, per completare tutta l’operazione e rogitare ad agosto, settembre». Lo ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tracciando i prossimi passi della vendita di stadio ed aree circostanti a Inter e Milan, dopo che ieri si è chiusa la conferenza dei servizi (ce ne sarà poi un’altra prima della vendita). E «tendenzialmente» ci sarà anche un parere della giunta sull’interesse pubblico del progetto «nel momento in cui avremo il progetto definitivo», ha chiarito Sala. Questo dopo che la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla vendita dello stadio, al momento senza ipotesi di reato né indagati, che mira a verificare eventuali danni alle casse pubbliche. La Soprintendenza ha chiarito che il vincolo sul secondo anello in occasione dei 70 anni, scatterà il 10 novembre. «Pensavamo fosse anche un po’ prima per cui va bene così, però diciamo che noi rimaniamo sempre con la tempistica di chiudere in estate – ha concluso il sindaco di Milano -. Spero che sia la volta buona, perché è un lavoro infinito».

Le criticità

Dopo i pareri della conferenza dei servizi sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan, che negli ultimi tempi avevano anche manifestato l’interesse di voler lavorare alla costruzione di una nuova struttura e lasciare definitivamente il Meazza, «ci sono un po’ di punti che stiamo affrontando, non so se le definirei criticità, però fondamentalmente stiamo ragionando su verde, su bonifiche, che non credo sia un problema enorme ma c’è da lavorarci», ha spiegato Sala. Forse, quella che rappresenta effettivamente una criticità, è il tema della vicinanza dello stadio alle case: «Il vero tema è quello di spostare il più possibile il nuovo stadio dalle case. Vedo un percorso di lavoro che in questo momento è più tecnico e quindi più gestito dalla direzione generale comunale».

La società che acquisirà stadio e aree e il tema del verde

Un altro nodo da sciogliere è quello di «capire quale sarà la società veicolo che acquisirà stadio e aree, dobbiamo dare trasparenza a tutti ma soprattutto dobbiamo rispettare la legge sugli stadi, che dice che i benefici di questa operazione devono rimanere sulle squadre. Questo è il requisito minimo e ne stiamo discutendo con i club, l’intenzione è di fare le cose per bene», ha spiegato Sala. Fondamentalmente Palazzo Marino è tranquillo. «Non vedo criticità insormontabili», ha ripetuto. Ma sicuramente ci son ancora alcune valutazioni da fare, specialmente per quanto riguarda «il tema del verde che deve essere il 50%, in questo calcolo c’è una parte di verde che non è profondo quindi va valutata bene la cosa».

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