Trump cambia (ancora) idea: «Credo nel cambiamento climatico»

L’ennesima giravolta del presidente americano sul global warming

Il presidente degli Stati Uniti d’America crede nel cambiamento climatico. La novità, rispetto alle giravolte del passato, arriva durante un’intervista concessa a Piers Morgan, di Itv, nel gabinetto di guerra di Winston Churchill e trasmessa a margine della terza giornata della sua visita di Stato nel Regno Unito.


Trump ha dichiarato: «Io credo ci sia un cambiamento del clima, e credo che i cambiamenti siano in entrambe le direzioni». In pratica, sembrerebbe di capire, il presidente americano non accetterebbe la teoria del surriscaldamento globale, portata avanti dagli attivisti ecologisti come Greta Thunberg, ma ammetterebbe che ci sia in atto un processo di mutamento delle condizioni climatiche del pianeta.


Finora Trump aveva sempre usato toni beffardi sul tema anche attraverso i suoi caustici tweet. Nello scorso gennaio, durante un’ondata di gelo che aveva colpito il Midwest aveva ironizzato con un cinguettio (contenente tra l’altro un refuso: Global Waming invece di Global Warming):

Nel meraviglioso Midwest, un vento gelido ha portato la temperatura a meno 60 gradi (Fahrenait, ndr), la più fredda mai registrata. Nei prossimi giorni, si prevede che ci sarà più freddo. Le persone non possono stare fuori se non per pochi minuti. Cosa diavolo è successo al cambiamento climatico? Per favore torna velocemente, abbiamo bisogno di te!

Nell’ottobre del 2018, in un’intervista alla Cbs aveva accusato gli scienziati che si occupano del cambiamento climatico di avere un «programma politico». Secondo questa posizione di Trump gli esseri umani non sarebbero responsabili dell’aumento delle temperatura della Terra. In quella stessa occasione avrebbe ammesso che il global warming non sarebbe una bufala inventata dai cinesi come invece aveva sostenuto in passato.

Sempre in un tweet, del 2012, infatti, il tycoon aveva scritto: «Il concetto del riscaldamento globale è stato creato dai e per i cinesi, per rendere non competitiva l’industria americana».

Il tweet di Donald Trumo del 2012 in cui negava il surriscaldamento globale

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