Salvini-Di Maio, vertice di un’ora: «Priorità sulle tasse». Slitta il Cdm con il decreto Sicurezza-bis

Alla fine è arrivato il faccia a faccia tra i due leader

Alla fine il faccia a faccia atteso da giorni c’è stato. Luigi Di Maio e Matteo Salvini si sono visti a Palazzo Chigi. Un incontro sollecitato dal capo politico dei M5s, che arriva in un momento di distensione dopo l’ultimatum del Premier Conte.


Il vertice è durato circa un’ora ed è stato un confronto «utile, positivo e cordiale» per fare il punto delle priorità più immediate, oltre che riavviare un dialogo quanto più costruttivo con la Commissione europea che: «Rimetta al centro gli italiani – riferiscono i due leader in una nota congiunta – dopo anni di governi passivi».


L’abbassamento delle tasse è stato definito il punto: «prioritario per il rilancio del Paese. Servono misure straordinarie e nessun aumento delle tasse per lo sviluppo dell’economia. I maggiori incassi dell’irpef e dell’iva quasi dell’8 per cento e la diminuzione della disoccupazione rispetto al 2018 nei primi quattro mesi di quest’anno ci dicono che siamo sulla buona strada». Sul futuro del governo, Salvini e Di Maio hanno ribadito che: «Il governo deve andare avanti».

Per il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli il governo: «Ha passato il giro di boa» con l’approvazione in decreto sblocca cantieri. La tenuta della maggioranza è salva, ma non così granitica da fissare il consiglio dei Ministri già domani.

Lo aveva confermato questa mattina il premier Conte, poi sono arrivate le parole del ministro dell’Interno. «Il decreto sicurezza è già pronto. Il presidente del Consiglio torna stanotte dal Vietnam: mi han chiesto di aspettare e io aspetto», ha spiegato il leader leghista Salvini.

Nella prossima riunione a Palazzo Chigi, secondo quanto auspicato da Matteo Salvini, si dovrebbe discutere il decreto sicurezza bis, i cui contenuti potrebbero riaccendere le tensioni tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Il decreto sblocca cantieri ora passa alla Camera

Il provvedimento passato oggi al Senato (da approvare entro il 17 giugno alla Camera) aveva creato ulteriori tensioni tra gli alleati di governo, che hanno poi raggiunto una mediazione formulando un super-emendamento di maggioranza.

Il monito dell’anticorruzione

A pochi metri da Palazzo Madama, a Montecitorio il presidente dell’Anac Raffaele Cantone ha sottolineato i rischi del decreto sblocca cantieri durante la relazione annuale dell’autorità anti-corruzione: «La previsione di una soglia abbastanza alta (150 mila euro) entro la quale adottare una procedura molto semplificata (richiesta di soli tre preventivi) aumenta certamente il rischio di scelte arbitrarie, se non di fatti corruttivi».

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