La prima legge della Lega in Sardegna? Reintrodurre i vitalizi

«Non la continuità territoriale, non la vertenza latte, non il porto canale di Cagliari, ma dopo tre mesi la prima legge è per le pensioni dei consiglieri regionali», ha commentato il sindaco di Cagliari Massimo Zedda

Mentre i dipendenti del Porto Canale di Cagliari sono senza stipendio e lottano per non perdere il lavoro, mentre la situazione dei pastori sardi fatica a migliorare nonostante le proteste del latte, la nuova giunta sardo-leghista che governo la Sardegna sceglie come prima proposta di legge il ripristino dei vitalizi ai consiglieri regionali. Nel documento prendono il nome di «indennità differite», ma sempre di vitalizi si tratta.


Cosa prevede la proposta

Sono in discussione al Tar due ricorsi sulle raccolte firme per le elezioni regionali che mettono a rischio la tenuta della maggioranza (se accolti, perderebbero il seggio in Consiglio regionale otto consiglieri leghisti, cinque progressisti e due del gruppo misto). In uno scenario non così improbabile di ritorno alle urne, il presidente della Regione Christian Solinas e i suoi hanno provato a far passare con procedura urgente una proposta di legge dal titolo: «Disposizioni in materia di status di consigliere regionale».


Non viene mai utilizzata in tutto il documento la parola “vitalizio”, ma a pagina quattro compare una tabella che illustra come un consigliere regionale potrà modellare la propria pensione. Con un contributo mensile pari all’8,80% della base imponibile contributiva, che per un consigliere regionale è di 6.600 euro base, si chiede ai membri del Consiglio il versamento di circa 580,80 euro mensili. E fin qui, sembra il più classico dei sistemi contributivi.

La tabella successiva nasconde il “trucco”. È prevista infatti una «contribuzione a carico del bilancio del consiglio regionale pari a 2,75 volte la contribuzione mensile a carico del consigliere». Stiamo parlando di 1.597,20 euro mensili che la Regione Sardegna deve versare mensilmente per ogni deputato. E nel consiglio regionale sono 60 i deputati: in cinque anni di legislatura, la spesa sarebbe di 5.749.920 euro. Un trattamento tipico da dipende di un’impresa privata, dove i dipendenti pagano una piccola parte di contributi e l’azienda la parte restante

Le opposizioni

A differenza dell’alleanza al governo dell’Italia, il Movimento 5 Stelle sardo si è scagliato contro la proposta dei leghisti sardi. La capogruppo Desiré Manca ha detto: «Si tratta di un privilegio inaccettabile e vorrei fosse chiaro che non lo voteremo mai: non siamo qui per regalarci privilegi, ma per difendere i cittadini».

In un lungo post su Facebook, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda (centrosinistra) ha commentato la proposta di legge regionale: «Dicono sempre: “prima gli italiani, prima i sardi”. Ma la verità è che pensano solo a se stessi. Pensano solo ai privilegi e alle pensioni per i consiglieri regionali».

Io non scelgo i privilegi e le pensioni per gli onorevoli. Scelgo lei, scelgo l’etica e l’onestà. La prima proposta…

Posted by Massimo Zedda on Wednesday, June 12, 2019

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