Mojito, abbronzature e quell’acconciatura della Santanché: la bagarre in piena crisi al Senato

In Senato si doveva discutere la calendarizzazione del voto di sfiducia nei confronti di Conte, ma si è parlato più d’abbronzatura

Doveva essere una discussione in aula al Senato per la calendarizzazione del voto in vista della mozione di sfiducia della Lega nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ma i passaggi e i toni del dibattito sono stati scanditi da ben altre tematiche. Un confronto – in piena crisi di governo – animato e animoso, in cui i senatori della Repubblica italiana, dell’una e dell’altra parte politica, han dato del proprio peggio per regalare agli italiani un confronto ai limiti del trash, con urla e scambi di accuse per lo più sull’abbronzatura, sulle vacanze, sui drink bevuti in spiaggia. E lo scontro principale è stato tra la Lega e il Partito Democratico, con il Movimento Cinque Stelle in seconda linea, sospeso tra i fuochi crociati degli ex alleati del governo giallo-verde e i possibili futuri nuovi partner di un «governo istituzionale», da cui i pentastellati escludono categoricamente la presenza dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd Matteo Renzi.


«Invidio l’abbronzatura di alcuni che son lì», dice Salvini

Ed è quando il leader della Lega Matteo Salvini prende la parola gli animi presenti a Palazzo Madama si infiammano. «Come sono lontani i riti della politica dal Paese reale che non capisce perché non si debbano disturbare i poveri parlamentari a Ferragosto», dice Salvini, facendo insorgere le opposizioni. Opposizioni che rispondono al ministro dell’Interno mimandolo nelle sue apparizioni sulle spiagge italiane, anche a margine del tour elettorale nel Sud Italia. Diversi esponenti dell’opposizione vengono richiamati dalla presidentessa dell’aula Maria Elisabetta Alberti Casellati che, in più di un’occasione di lapsus, chiede di far parlare il «presidente» Salvini.


Salvini riprende la parola, tra gli sghignazzi dei colleghi di banco della Lega, su quello che sarà tema portante del dibattito: l’abbronzatura. «Invidio l’abbronzatura di alcuni che son lì, ma fa niente», dice Salvini indicando l’area dei senatori del Pd che insorge nuovamente, tra le risate ben meno celate dei senatori del Carroccio.

L’annuncio della Lega di voler tagliare il numero di parlamentari

Il leader leghista tenta poi di scombinare le carte in tavola annunciando la volontà di accettare la proposta del Movimento Cinque Stelle sul taglio dei parlamentari per poi annunciare di voler andare al voto «il giorno dopo». Un voto del giorno dopo implausibile, se questo taglio vuole essere realizzabile nel rispetto dell’articolo 138 della Costituzione. La riforma sul numero dei parlamentari, infatti, richiederebbe il rifacimento dei collegi e un eventuale voto referendario, facendo slittare di almeno 5 o 6 mesi la data delle elezioni. Ma Salvini, annunciando di voler appoggiare il M5s in uno dei loro cavalli di battaglia, fa insorgere nuovamente i dem: «Dal Pd non applaudono più. Si è scolorita qualche abbronzatura». 

«Ministro Salvini, lei è sicuramente il più abbronzato», dice il dem Marcucci 

In risposta a Salvini, prende la parola il capogruppo del Partito Democratico Andrea Marcucci, che contesta alla Casellati il tempo concesso al ministro dell’Interno e le chiede di intervenire nel placare i mormorii del fronte leghista. Ed è così che Marcucci esordisce sottolineando come sia un «momento molto delicato per il Paese», per poi rispondere alle parole del vicepremier leghista. «Credo che non si possa ascoltare una dose così intensa e importante, in termini quantitativi, di bugie e di offese nell’aula del Senato», dice il senatore dem, che immediatamente riprende il liet motiv della discussione in Senato. «A parte i dati estetici che sono incontrovertibili, ministro Salvini, lei è sicuramente il più abbronzato. È il più abbronzato perché è l’unico che è stato molte giornate e molte settimane in vacanza», per poi abbandonare il tema e attacare Salvini per il numero di assenze registrate all’Europarlamento, al Viminale e al Senato. 

Il look “con-turbante” della Santanchè 

Fonte: Ansa – Angelo Carconi | Daniela Santanchè lascia il Senato, Roma, 13 agosto 2019

Ad attirare l’attenzione (e le critiche) di alcuni senatori c’è stato anche il look boho chic della senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè, ritenuto inappropriato per l’aula. La senatrice è apparsa a Palazzo Madama con un mini turbante e una camicia dai colori estivi: un look ritenuto troppo “vacanziero” e che la senatrice Pd Monica Cirinnà ha paragonato, su Twitter, a quello dell’ex regina del circo italiano Moira Orfei.

Il retweet della senatrice Cirinnà sul look di Daniela Santanchè / Twitter

E benché da questo dibattito estivo ci si aspettasse un incontro certamente incandescente, il risultato è sembrato più un colpo di sole collettivo, che sembra aver fatto perdere coscienza del rispetto e della decenza istituzionale. Quel che resta certo è che la proposta della Lega di votare la mozione di sfiducia al premier Conte prima di Ferragosto è stata rigettata dal Senato. Il premier apparirà al Senato per comunicazioni il 20 agosto, così come deciso dal M5s, dal Pd e dal Gruppo misto.  

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Foto copertina: Matteo Salvini al Senato, 13 Agosto 2019, Roma. ANSA/GIUSEPPE LAMI

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