Hong Kong, le autorità vietano la manifestazione di sabato

Dopo due mesi ininterrotti di proteste la polizia teme «distruzioni su larga scala»

Sale la tensione a Hong Kong. La polizia ha negato il via libera alla manifestazione di sabato 31 agosto organizzata dal Civil Human Right Front, uno dei gruppi dietro alle mobilitazioni pacifiche pro-democrazia.


Le autorità temono per la sicurezza e vogliono tutelare la città dalle «distruzioni su larga scala». Il raduno era previsto a Chater Garden, nel cuore della città, e il corteo avrebbe poi dovuto dirigersi verso l’ufficio di rappresentanza della Cina. Questo il programma originario bocciato dalla polizia per la sua vicinanza a sedi “sensibili”.


Secondo la polizia, le frange più radicali dei manifestanti si sarebbero potuto staccare dal corteo allo scopo di vandalizzare i palazzi simbolo della protesta, magari ripetendo gli scenari di guerriglia urbana dello scorso weekend mettendo a rischio la sicurezza la sicurezza dei cittadini.

«Abbiamo visto molti commenti online a sostegno della violenza estrema nelle prossime proteste. Alcuni si sono spinti fino a promuovere la morte di qualcuno», ha spiegato il comandante dell’isola di Hong Kong, Patrick Kwok.

«La mancata autorizzazione tutela l’interesse alla sicurezza e all’ordine pubblico e i diritti e le libertà degli altri residenti», ha continuato Kwok. «Dalla nostra esperienza passata, questi gruppi radicali hanno trasformato le loro idee in realtà. Crediamo ci sia una chance molto alta», hanno concluso le autorità.

Il Civil Human Rights Front ha detto di aver presentato un appello alla decisione, pur non nutrendo grandi speranze. Il leader del gruppo, Jimmy Sham, ha denunciato, a conferma del clima teso, di essere stato il bersaglio di un attacco da parte di due uomini armati di mazza da baseball e coltello, secondo quanto da lui stesso raccontato su Facebook. L’assalto è andato a vuoto, ma un amico di Sham, intervenuto a difesa, è rimasto ferito ed è stato soccorso in ospedale.

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