Tutti i nomi dei ministri del governo giallorosso: sorpresa per Luigi Di Maio

Al posto di Salvini arriva una donna prefetto mentre due sono i ministri confermati secondo le ultime indiscrezioni

Mentre il Movimento Cinque Stelle “interrogava” i suoi iscritti chiedendo loro, tramite la piattaforma Rousseau, se dare il via libera (o meno) a un nuovo esecutivo giallorosso, hanno cominciato a saltare fuori i nomi dei nuovi ministri.


Le indiscrezioni più precise sono emerse nel corso della maratona Mentana, ma dopo il clamoroso risultato della piattaforma Rousseau è evidente che ne gireranno anche altre e forse qualcosa potrebbe essere ulteriormente limato.


Una donna al posto di Salvini

Una sorta di ministro-mercato, un toto-ministri che, allo stato attuale, vedrebbe il leader grillino Luigi Di Maio ministro degli Esteri; al posto di Matteo Salvini, invece, potrebbe arrivare il prefetto Luciana Lamorgese, una donna a capo del Viminale. Avvocato, ex prefetto di Milano, ha competenze in materia di immigrazione.

Al Pd Economia e Infrastrutture

Il Pd, invece, si sarebbe assicurato due dicasteri: l’Economia e le Infrastrutture. Roberto Gualtieri – storico e politologo con tre mandati al Parlamento Europeo – potrebbe diventare il nuovo ministro dell’Economia mentre Paola De Micheli, in passato sottosegretario di Stato, guiderebbe le Infrastrutture.

Un’altra donna, Rossella Muroni, andrebbe all’Ambiente. Ecologista, deputata di Liberi e Uguali, è stata presidente nazionale di Legambiente. A Dario Franceschini la guida del dicastero della Cultura: per lui non sarebbe la prima volta visto che ha ricoperto la stessa carica prima nel governo Renzi e poi in quello Gentiloni.

Due ministri confermati

Al ministero del Lavoro, al posto di Luigi Di Maio, potrebbe arrivare Nicola Morra, già presidente della Commissione parlamentare antimafia, mentre i grillini Alfonso Bonafede e Giulia Grillo potrebbero essere confermati rispettivamente al ministero della Giustizia e della Sanità.

Cosa dice la Costituzione

Come recita l’articolo 92 della Costituzione «il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i ministri». Dunque, l’ultima parola spetta sempre al Capo dello Stato Sergio Mattarella che attende Giuseppe Conte al Quirinale già domani.

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