La protesta sovranista contro il Conte 2, Salvini: «Se smontano quota 100 chiudiamo il parlamento» – Il video

Ci sono tutti, o quasi. Matteo Salvini, Giorgia Meloni, CasaPound e anche il governatore della Liguria Giovanni Toti. Le parole e le foto della piazza di Roma

Sono decine le bandiere col tricolore davanti a Montecitorio, nel giorno della fiducia al governo giallorosso, nato da un accordo tra M5s e Pd. In piazza scendono Fratelli d’Italia e la Lega per dire no al Conte bis. Presenti Giorgia Meloni, Matteo Salvini e anche il governatore della Liguria Giovanni Toti.


Matteo Salvini: «L’obiettivo è solo uno: vincere»

Il leader più atteso è lui: Matteo Salvini. Dentro a Montecitorio il governo Conte sta chiedendo la fiducia. I suoi ex alleati si presentano con gli arcinemici del Pd. La piazza scandisce il suo nome, fino a che il leader della Lega riesce a prendere il microfono. «Il bello di girare per l’Italia e per Roma a testa alta valgono mille ministeri. Quando gli italiani tornano a votare, vinciamo noi, vincete voi». E poi il commento sulle persone scese in piazza: «Qualcuno mi ha detto che è una piazza eversiva. Mamma mia come siete pericolosi. Questa è una piazza diversa da quella che qualcuno è abituato a coccolare. Poliziotti e carabinieri sorridono insieme a noi. Non è la piazza dei centri sociali e delle zecche».


Il discorso si concentra poi sulle elezioni, chieste e sperate dal centrodestra: «Dicevamo che eravamo noi quelli pericolosi, dittatori, fascisti. Siamo gli unici dittatori che volevano dare la parola al popolo. Forse i dittatori sono quelli chiusi nel palazzo che si vergognano a uscire per strada». E poi un richiamo, che tra l’adunata della folla e la presenza di CasaPound in piazza rischia di risultare forse un po’ troppo nostaligico. Salvini elenca tutte le regioni che sono prossime al volto e poi conclude: «L’obiettivo è solo uno: vincere». Salvini annuncia quindi che se cambieranno le politiche migratorie o verrà ripristinata la legge Fornero, allora chiamerà ancora la folla. E poi conclude: «Buon lavoro al governo Monti Bis».

Giorgia Meloni: «Una coalizione ampia e credibile»

«Io punto a lavorare perché ci sia una coalizione, ampia, credibile, e possibilmente meno ‘ballerina’ degli ultimi anni, con gente che rimane nel centrodestra, come ha fatto FdI, per poter dare all’Italia un Governo sovrano, forte coeso e duraturo e che possa durare cinque anni», queste le parole della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, intervistata a 24 Mattino in onda su Radio 24.

«Salvini – ha aggiunto – è il leader soprattutto della Lega, in questi anni si è comportato da leader delle Lega, però io sono una persona cui piace fare il gioco di squadra. Per ora mi pare che ci sia molto da lavorare sul tema di una coalizione capace di lavorare compattamente. Nella gestione della stessa crisi siamo andati in ordine sparso».

E ancora: «Troppo facile dire che Salvini ha sbagliato ad aprire la crisi, è come fare gli allenatori a fine partita, per me la crisi andava aperta all’indomani delle elezioni europee. Piuttosto io non ho capito moltissimo l’aver aperto la crisi e poi chiedere a Di Maio di fare il premier, dicendo che ha lavorato bene. Secondo me Di Maio ha lavorato pessimamente, al Mise ci sono circa 280 tavoli di crisi industriali aperti e Di Maio non ne ha risolto neanche uno sul piano industriale, è stato un pessimo ministro dello sviluppo economico e del lavoro».

«In diretta da Roma, le persone vere e libere di questa piazza batteranno sempre i poltronari dell’inciucio rinchiusi nel palazzo. Il conto da pagare arriverà, e per loro sarà salato: verranno cacciati, per sempre #primagliitaliani» scrive Matteo Salvini su Facebook.

Con Lega e Fratelli d’Italia, sputano anche alcuni militanti di CasaPound come scrive Simone Di Stefano: «Sono in piazza anche io. Non è il momento di dividere, ma di unire. E costruire con ogni mezzo una rivolta popolare, culturale e democratica a questo osceno governo di usurpatori. Dobbiamo portare i nostri temi e le nostre idee, Perché questa opposizione ha bisogno di un’anima e di una visione chiara dello Stato e della nazione che vogliamo. Non solo immigrazione e tasse, ma anche la casa, il lavoro, i figli, i salari, lo Stato Sociale devono essere al centro di questa visione».

Foto della nostra inviata Giulia Marchina

Foto e video della nostra inviata Giulia Marchina

Foto di copertina: Ansa | Giovanni Toti, Giorgia Meloni e Matteo Salvini

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