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Stupro di Viterbo, il gip concede i domiciliari agli ex militanti di CasaPound

14 Settembre 2019 - 13:26 Redazione
Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, accusati di aver violentato una donna 36enne, si trovavano in carcere dallo scorso aprile

Il giudice per le indagini preliminari ha concesso gli arresti domiciliari a Francesco Chiricozzi (all’epoca consigliere comunale di Vallerano) e a Riccardo Licci, i due ex militanti di Casapound accusati di stupro nei confronti di una donna 36enne

I due giovani erano rinchiusi da oltre 4 mesi nel carcere Mammagialla di Viterbo, ma la difesa aveva presentato più volte istanza per la concessione dei domiciliari. Dopo due richieste respinte, il giudice ha predisposto per i due gli arresti domiciliari con obbligo di utilizzo del braccialetto dotato di gps, per monitorarne la localizzazione. 

Nei giorni scorsi era stata depositata la perizia condotta sui sistemi di videosorveglianza del circolo Old Manners di Viterbo e sui cellulari di Chiricozzi e di Licci, per ricostruire la dinamica dell’accaduto, e la Procura aveva richiesto il giudizio immediato per i due giovani.

«Non si sono mai detti dispiaciuti non solo della violenza, ma anche di aver condiviso il video»

Dalla perizia, secondo quanto riferito all’Adnkronos da Fausto Taurchini, avvocato della vittima del presunto stupro, sarebbero emersi dei video in cui si vedono i tre entrare nel pub viterbese e la loro uscita dal locale.

Al netto di questi nuovi elementi, il legale della vittima spiega che «si rafforza l’idea che i due hanno agito senza il benché minimo consenso della ragazza»: «Noi avevamo già fatto opposizione ai domiciliari anche perché i due arrestati non hanno finora dimostrato un pentimento».

«Ci sarà il processo – continua l’avvocato Taurichini – noi andremo avanti e vedremo se insistono a non chiedere nemmeno scusa: non hanno mai chiesto scusa, non si sono mai detti dispiaciuti non solo della violenza ma anche di aver condiviso il video. Quella è stata una cattiveria in più».

La vicenda

Il gip di Viterbo Rita Cialoni, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, aveva definito «raccapriccianti» i video ritrovati nei cellulari di Chiricozzi e di Licci e poi condivisi in una chat di Whatsapp.

I due, secondo l’ordinanza del gip, avrebbero commesso «reiterati abusi» sulla donna, che appariva «inerme e apparentemente priva di sensi, completamente nuda e sdraiata sul pavimento», agendo in modo «beffardo e sprezzante». 

Chiricozzi e Licci, negli interrogatori di garanzia, hanno sempre sostenuto di aver inteso che la donna fosse consenziente e di aver interpretato il rapporto come tale.

I due avrebbero incontrato la 36enne in un bar di Viterbo, proponendole poi di spostarsi all’Old Manners, dove si è consumata la violenza. I due, dopo l’arresto, sono stati espulsi da Casapound.

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