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Coronavirus, ridurre i poteri delle Regioni? Fontana contro Conte: «Ipotesi offensiva». La Lega: «È quasi da fascista»

24 Febbraio 2020 - 23:57 Alessandro Parodi
Per il governatore della Regione Lombardia, quelle del premier sono «parole in libertà, che mi auguro siano dettate dalla stanchezza e dalla tensione di questa emergenza»

È scontro istituzionale sull’emergenza Coronavirus. Il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana ha replicato duramente alle parole del premier Conte che questa sera, all’arrivo alla sede della protezione civile per il punto sul contagio, aveva dichiarato: «Non è possibile che tutte le Regioni vadano in ordine sparso perché le misure rischiano di risultare dannose». E aveva annunciato: «Domani incontrerò tutti i governatori».

Se il coordinamento tra i sistemi sanitari nazionali non riuscisse a contenere il coronavirus, il governo «è pronto a misure che contraggono le prerogative dei governatori» aveva detto Conte poi nel corso di un’intervista a Frontiere che andrà in onda su RaiUno. Ma Fontana non ci sta. «Irricevibile e, per certi versi, offensiva» quest’ipotesi del premier. «Parole in libertà – aggiunge Fontana – che mi auguro siano dettate dalla stanchezza e dalla tensione di questa emergenza».

«Domani – annuncia il governatore – riferirò al presidente Conte che la Lombardia sta dimostrando di essere all’altezza della situazione e sta gestendo con competenza ciò che sta accadendo». «E tutto ciò – conclude Fontana – alla faccia dell’autonomia e dei pieni poteri».

A rincarare la dose anche il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari: «Sarà meglio che il presidente del Consiglio si riposi un po’. Troppo stress gli fa dire cose inconcepibili, forse quasi da fascista, direi. Togliere competenze alle regioni? È irricevibile. Siamo per l’autonomia e per la libertà. Pensare di tornare all’anno zero, ai pieni poteri con l’alibi della crisi è una strada impercorribile. Sarà meglio che Conte se ne faccia una ragione. Può sempre dimettersi, che sarebbe la cosa migliore per tutto il paese».

Il presidente del Consiglio, durante il suo scambio con i cronisti, non aveva risparmiato una stoccata all’ex ministro dell’Interno leghista: in questo momento «qualcuno dovrebbe pagare per le sciocchezze – ha attaccato il premier -. Non vorrei essere costretto a mostrare i messaggi e le telefonate che ho fatto a Salvini. Lui potrà partecipare al tavolo che faremo anche con le opposizioni» e nel frattempo «dovrebbe astenersi dallo speculare». Il leader della Lega, in giornata, aveva sostenuto di non aver mai ricevuto tentativi di contatto dal premier.

Immagine . Il premier Giuseppe Conte e il governatore della regione Lombardia Attilio fontana in una fotografia dell’11 luglio 2019, ritratti alla mostra “Genio e Impresa” a Milano

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