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Scambio di accuse durissime dopo il rinvio di Juve-Inter tra Marotta e il presidente della Lega calcio

01 Marzo 2020 - 10:56 Redazione
Botta e risposta tra l'ad dell'Inter e il capo della Lega calcio, dopo l'accusa di «campionato falsato» partito da sponda interista (seguito da diverse voci del calcio italiano)

Si infiamma lo scontro in Serie A dopo la decisione di rinviare il big match Juventus-Inter al 13 maggio per l’emergenza da Coronavirus, con il capo della Lega calcio, Paolo Dal Pino, che risponde irritato agli attacchi dell’Ad dell’Inter Beppe Marotta. «Venerdì – ha detto Dal Pino – l’ad De Siervo e io abbiamo proposto all’Inter di spostare la gara contro la Juventus al lunedì sera, per disputarla a porte aperte. L’Inter si è rifiutata categoricamente di scendere in campo – ha tuonato Dal Pino – si assuma le sue responsabilità e non parli di sportività e campionato falsato». Sul Corriere della Sera, l’ex juventino Marotta ha infatti detto chiaro e tondo come quel rinvio rendesse «la stagione falsata», accusando la Lega calcio di «aver sbagliato tutto. Nessuno ci ha ascoltato. Al giovedì si fa un comunicato per dire che si gioca, al sabato si blocca tutto. Ma vi pare possibile?». Una ricostruzione dei fatti che ora si scontra con quella riferita da Dal Pino.

«Marotta rappresenta le esigenze dell’Inter – ha continuato Dal Pino all’Ansa – io tutelo gli interessi generali di tutta la Serie A, che purtroppo sconta quotidiani conflitti di interessi legati a ciascuna squadra. Io devo promuovere il campionato italiano e la sua immagine nel mondo, trasmettere gare a stadi vuoti sarebbe stato un pessimo biglietto da visita per il Paese». E all’ad nerazzurro, che gli ha rimproverato di non aver convocato un consiglio straordinario per prendere la decisione, il presidente della Lega Serie A ha replicato: «La decisione è mia per statuto, ma i club coinvolti sono stati sentiti telefonicamente, per cui sappiamo bene le posizioni di ognuno, difficilmente conciliabili. Noi agiamo con senso di responsabilità per tutelare i tifosi e il diritto di tutti ad assistere alle partite, compresa l’esigenza dei broadcaster di trasmettere immagini di stadi pieni e festosi. L’invito che faccio a tutti è di ragionare come Serie A, non individualmente».

Il rinvio all’ultimo momento

«Perché un rinvio all’ultimo? – dice Dal Pino – Perché dopo una settimana intensa di consultazioni e non chiarezza sullo scenario sanitario, solo venerdì sera abbiamo saputo che in tre regioni si sarebbero riaperte le porte degli stadi già dalla mezzanotte di oggi, rendendo il quadro completamente diverso dal precedente». Dal Pino non esclude il recupero delle partite prima del 13 maggio, data individuata al momento del rinvio. «Si potrà anticipare? Certo, questa era la sola data formale libera per tutte e dieci le squadre coinvolte dovute agli impegni nelle competizioni nazionali e internazionali. A partire da domani – ha aggiunto – l’ad De Siervo si confronterà con le squadre coinvolte per accelerare insieme i tempi di recupero».

Sulle critiche riguardo la regolarità del campionato, Dal Pino ha chiarito: «Abbiamo dovuto prendere decisioni guidate dal bene della nazione. Cercheremo di trovare il modo per contenere altri stravolgimenti che ci venissero richiesti per esigenze di emergenza dal Governo. Ma ricordo che all’estero, in particolare in Premier League, capita spesso che le squadre debbano recuperare più partite a distanza di settimane a causa delle numerose coppe. Non facciamo drammi – ha concluso – dove non ce ne sono».

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