L’Ocse frena l’Italia a crescita zero: «Da coronavirus rischi senza precedenti per l’economia»

Paolo Gentiloni ha assicurato in caso di crisi il sostegno agli Stati dell’Unione europea: «È tempo di dire che la Ue è pronta a usare tutte le opzioni di policy disponibili»

«Il più grande pericolo dai tempi della crisi finanziaria». Così l’Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha definito il Coronavirus, un pericolo che espone l’economia mondiale ad una «minaccia senza precedenti». Gli analisti dell’Ocse hanno rilasciato questa dichiarazione durante la presentazione a Parigi dell’Interim Economic Outlook 2019, un documento in cui vengono presentati due scenari sul coronavirus. E si è concentrata anche sulla situazione dell’Italia.


Il primo scenario è quello in cui il Coronavirus ha una propagazione limitata a livello globale, nel secondo si parla invece di effetto domino, con un contagio che non riesce ad essere arrestato. L’Ocse, che riunisce 36 Paesi membri, si è rivolta direttamente agli Stati coinvolti nell’epidemia chiedendo che «agiscano immediatamente per limitare la propagazione del virus».


Italia a crescita zero: le previsioni dell’Ocse

Nel 2020 secondo l’Interim Economic Outlook scritto dall’Ocse il Pil italiano scenderà dallo 0,2% del 2019 allo 0% nel 2020. Meno 0,4 punti rispetto all’ultima previsione di novembre. La crescita dovrebbe riprendere nel 2021, con aumento dello 0,5%. I tagli sulle stime di crescita non si fermano all’Italia ma coinvolgono anche il resto del mondo. Nel 2020 il Pil globale dovrebbe crescere del 2,4%, 0,5 punti in meno rispetto al 2019. Laurence Boone, capo economista dell’Ocse, ha spiegato che lo scenario di crescit azero stimata nelle previsioni per il 2020 rappresenta attualmente la «migliore delle ipotesi» in cui si può sperare.

Gentiloni: «In campo ogni strumento per salvare la crescita»

Il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni ha spiegato che in caso di crisi gli Stati membri non verranno lasciati soli dall’Unione europea: «Il fatto che sia troppo presto per misurare l’impatto sull’economia non significa che non possiamo minimizzarlo. È tempo di dire che la Ue è pronta a usare tutte le opzioni di policy disponibili, se e quando necessario, per salvaguardare la crescita da questi rischi».

Il parere degli esperti:

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