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Coronavirus, rivolta al carcere di Trapani: diversi detenuti evasi e almeno due agenti feriti – I video

10 Marzo 2020 - 16:23 Redazione
Nuove proteste a Campobasso e Bologna. A Milano aperta un'indagine a carico di ignoti per devastazione, saccheggio e resistenza

Una rivolta si sta registrando nel carcere siciliano di San Giuliano di Trapani: diversi detenuti sarebbero evasi dalla struttura e almeno due agenti sono rimasti feriti. Secondo quando riportato dai media locali, la strada alla struttura è stata chiusa. Alcuni detenuti sarebbero saliti sul tetto del carcere e avrebbero dato fuoco a coperte e materassi.

Rieti

È di tre detenuti morti, in conseguenza dell’assunzione di farmaci, il bilancio della rivolta scoppiata nella tarda mattinata di ieri nel carcere di Rieti Nuovo Complesso.

Secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, i 3 detenuti sono deceduti dopo aver assunto farmaci, forse metadone, dunque per overdose, in seguito all’assalto dell’infermeria del carcere reatino nel corso della rivolta che era in corso dal mattino e sedata solo in tarda notte. I

I tre detenuti sono stati portati all’ospedale De Lellis, che dista poche centinaia di metri del carcere, ma per loro non c’è stato nulla da fare. La sommossa di ieri ha coinvolto una cinquantina di detenuti, molti dei quali sono rimasti per ore sul tetto del carcere. Ingenti i danni all’interno dell’istituto di Vazia.

Modena

Un bollettino che si fa sempre più tragico. A Modena sono saliti a 8 i detenuti del carcere morti dopo la rivolta. Quattro sono deceduti
nello stesso penitenziario, gli altri morti sono tra i reclusi trasferiti nei penitenziari di Alessandria, Verona, Parma e Ascoli.

Milano

Sulla rivolta dei detenuti di San Vittore che ieri sono anche saliti sul tetto del carcere e hanno dato fuoco a masserizie e suppellettili la Procura di Milano ha aperto un’indagine al momento a carico di ignoti per devastazione, saccheggio e resistenza.

Il fascicolo è coordinato da Alberto Nobili, responsabile dell’Antiterrorismo milanese, e dal pm Gaetano Ruta che ieri sono addirittura saliti su una gru per trattare con i carcerati. Nobili è da poco entrato nel carcere assieme al presidente del Tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa per continuare le trattative.

Campobasso

Da questa mattina anche i detenuti del carcere di Campobasso sono in rivolta contro lo stop alle visite dei familiari. Dall’esterno della struttura si vede una nuvola di fumo e sul posto sono arrivate le forze dell’ordine.

Bologna

Notte di tensione al carcere della Dozza di Bologna. Dopo la rivolta di ieri, sono proseguiti gli scontri all’interno della struttura e sono stati anche dati alle fiamme automezzi di polizia, carabinieri e della polizia penitenziaria.

A quanto si apprende dal sindacato Sinappe, si è tentato un dialogo con i detenuti, ma la protesta, nella notte, sarebbe poi ripresa: i detenuti avrebbero lanciato pezzi di cemento e metallo e insultato agenti e personale.

Stando alle prime informazioni, non tutti i reparti avrebbero preso parte ai disordini che stanno proseguendo anche questa mattina. Alcuni detenuti sono saliti sul tetto e hanno sventolato striscioni con scritto «indulto» e «vogliamo i nostri diritti».

Melfi

A Melfi , in provincia di Potenza, i detenuti hanno preso parte alla protesta contro le restrizioni decise per il Coronavirus. Nella notte sono stati liberati i nove ostaggi – quattro agenti della polizia penitenziaria e cinque operatori sanitari – e i detenuti sono rientrati nelle sezioni.

Aversa

Nella tarda serata si sono registrate proteste anche ad Aversa dove sono ospitati 197 detenuti. Molti reclusi, durante il cambio di turno poco prima della mezzanotte, hanno iniziato a rumoreggiare e protestare bruciando pezzi di carta nelle proprie celle, sbattendo oggetti sulle inferriate. La protesta è comunque rientrata dopo circa un’ora; la situazione è sempre stata sotto controllo.

Palermo

Rientrata anche la protesta iniziata a tarda notte nel carcere Ucciardone di Palermo. I detenuti per alcune ore hanno iniziato a bruciare carte e lenzuola dalle finestre delle celle e a sbattere contro le sbarre oggetti di metallo. Nel carcere si è anche registrato un tentativo di evasione.

Manifestazioni che ieri si sono ripetute in numerosi penitenziari italiani, compreso l’altro carcere palermitano di Pagliarelli, contro lo stop deciso dal governo dei colloqui con i familiari.

Siracusa

Proteste anche nella casa circondariale di Brucoli, Augusta, nel Siracusano, in seguito alle nuove disposizioni per i rischi da contagio da coronavirus. «È accaduto nella serata di ieri – racconta il dirigente nazionale del Sinappe, sindacato di polizia penitenziaria, Sebastiano Bongiovanni. -: i detenuti hanno fatto rumore colpendo le inferriate delle celle ma la protesta non si è estesa».

Ieri al carcere di San Vittore a Milano i detenuti sono saliti sul tetto della casa circondariale chiedendo «libertà» e bruciando carta e stracci. Tensioni anche a Roma, nei carceri di Regina Coeli e Rebibbia, dove alcuni detenuti hanno raggiunto l’intercinta e danneggiato un intero padiglione mentre all’esterno si svolgeva un sit-in dei familiari che chiedevano la riattivazione dei colloqui.

Foggia e Modena

Oltre a una situazione che sta diventando sempre più ingestibile, ad essere particolarmente il grave è il bilancio delle rivolte con otto reclusi morti per overdose di psicofarmaci o soffocamento e decide di detenuti evasi a Foggia, di cui 23 tuttora ricercati, tra loro un omicida, mentre 41 sono stati catturati ieri mattina, alcuni anche a Bari, a circa 100 km di distanza. Le ricerche sono estese anche in Molise, dove diversi detenuti avrebbero trovato rifugio. Il piazzale davanti al carcere foggiano è presidiato da un numero imponente di agenti di polizia.

Oltre ai primi tre reclusi morti a Modena nelle ultime ore, si sono aggiunti altri quattro decessi: tutti di persone che avevano partecipato ai disordini nello stesso istituto penitenziario il giorno precedente. A provocare la morte, secondo le prime indagini, l’assunzione di psicofarmaci prelevati dal cassetto delle medicine dopo l’assalto all’infermeria del carcere. I quattro reclusi sono morti nelle carceri di Verona, Parma, Ascoli Piceno e Alessandria, dove erano stati trasferiti proprio in seguito alle proteste a Modena, dove ci sono ancora sei detenuti ricoverati in prognosi riservata.

Foto copertina: La Dozza, carcere di Bologna

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