Coronavirus, Atalanta a Valencia per la Champions, Papu Gomez scaccia i giornalisti: «Pagliacci. Rispettate le misure di sicurezza»

La Dea torna in campo stasera per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League in una partita che verrà disputata a porte chiuse

La squadra di Bergamo è vicina al sogno dei quarti di finali dopo il 4-1 dell’andata degli ottavi rifilato al Valencia. E stasera in Spagna gli uomini di Gasperini sono attesi per la partita di ritorno. Ma prima c’è da superare lo scoglio di uno stadio a porte chiuse e di giornalisti troppo invadenti.


«Pagliacci». Risponde così il capitano della Dea, Alejandro Gomez, ai reporter spagnoli che hanno cercato di intervistarlo all’arrivo a Valencia, senza preoccuparsi delle raccomandazioni sul Coronavirus, ovvero senza rispettare le distanze di sicurezza di un metro e senza considerare l’annullamento dell’attività stampa dell’Atalanta.


«Non potete fare un’intervista ora – dice il capitano dell’Atalanta, impegnato stasera in Champions League, in un video pubblicato dai media spagnoli -. Ma cosa state facendo?». E all’insistenza di chi lo rincorre con la telecamera, dice amaro «pagliacci».

Una risposta scocciata che trasmette in pieno lo stato d’animo dei giocatori, preoccupati dal coronavirus, in una Bergamo che è tra le città più colpite del nord Italia, ma al contempo molto attenti a rispettare le linee giuda fornite dalle autorità e dal club. La trasferta a Valencia dell’Atalanta vuole infatti essere blindata: nessuno in queste ore può avvicinarsi ai giocatori e ai membri dello staff, chiusi in hotel per preparare la gara del Mestalla.

Un clima reso ancora più surreale dall’appello fatto dal Valencia club che ha invitato, disattendendo le indicazioni di non creare assembramenti, tutti i suoi tifosi alle 19.30 ad accogliere fuori dallo stadio il pullman della squadra di casa per spingere i giocatori durante la partita.

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