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Il libro di Sylvia Browne aveva predetto il coronavirus? Sparane mille, forse una andrà a segno

13 Marzo 2020 - 04:52 David Puente
Trucchi da "veggente" e condanne per frode. Ecco cosa c'è che non va nella "profezia"

Non bastava la «profezia» del tutto casuale, e dettata dalla necessità di rendere in qualche modo attuale una storia, del libro di Dean Koontz Novel in cui si parla di un’epidemia scoppiata nella città di Wuhan in Cina. Aveva predetto il coronavirus? No! La prima edizione del libro non parlava di Wuhan, ma di Gorki e dell’Unione Sovietica. La seconda edizione del 1996 era stata modificata per renderla ancora “credibile” visto che l’Unione Sovietica era ormai scomparsa. Ora però tocca a un’altro libro della medium Sylvia Browne, deceduta nel 2013.

In Italia ne hanno parlato diversi siti e testate giornalistiche, ma anche all’estero come negli Stati Uniti tanto che Snopes ha scritto un articolo in merito. Ci troviamo di fronte all’ennesima mitomane in cerca di notorietà che utilizza le tipiche tecniche di persuasione dei fantomatici «veggenti».

Le versioni del testo

Ecco il testo in italiano:

Entro il 2020 diventerà prassi indossare in pubblico mascherine chirurgiche e guanti di gomma a causa di una epidemia di una grave malattia simile alla polmonite, che attaccherà sia i polmoni sia i canali bronchiali e che sarà refrattaria a ogni tipo di cura. Tale patologia sarà particolarmente sconcertante perché, dopo aver provocato un inverno di panico assoluto, quasi in maniera più sconcertante della malattia stessa improvvisamente svanirà con la stessa velocità con cui è arrivata, tornerà all’attacco nuovamente dopo dieci anni, e poi scomparirà completamente.

Ecco, invece, il testo originale in inglese del libro intitolato «End of Days: Predictions and prophecies about the end of the world» (disponibile per intero qui):

In around 2020 a severe pneumonia-like illness will spread throughout the globe, attacking the lungs and the bronchial tubes and resisting all known treatments. Almost more baffling than the illness itself will be the fact that it will suddenly vanish as quickly as it arrived, attack again ten years later, and then disappear completely.

Primo problema: quando?

Ci sono delle sostanziali differenze. Innanzitutto «Entro il 2020» non risulta una traduzione corretta del testo originale «In around 2020», ossia «Intorno al 2020» che rende di fatto una datazione non precisa. Potrebbe essere il 2019, il 2021, il 2018, il 2022 e così via a seconda di cosa si voglia interpretare «intorno».

Simile alla polmonite?

Facciamo attenzione perché il nuovo coronavirus non è certamente una «comune influenza» – guai a definirla tale – ma non manifesta per forza la polmonite nelle persone infettate. Ricordiamo che alcune non arrivano ad ottenere una simile complicanza.

Resiste a tutti i trattamenti?

Nel testo in italiano, così come quello in inglese, si sostiene che la malattia raccontata nel libro sia resistente ai trattamenti noti e a ogni tipo di cura. Di fatto l’attuale Covid-19 viene trattato anche con trattamenti noti, basti pensare quelli discussi di recente ed elencati da Guido Silvestri in un suo post Facebook del 10 marzo 2020. Non solo, ricordiamo che c’è una percentuale di persone guarite che sta crescendo di volta in volta.

La «medium» Sylvia Browne

Parlare di «medium» è troppo in ogni caso, ma per Sylvia Browne risulta ancor più fantasioso. In cerca di notorietà, si era inventata la morte di una ragazza scomparsa, Amanda Berry, sostenendo di “averle parlato dal paradiso”. La madre della ragazza, Louwana Miller, morì nel 2006 mentre Amanda venne ritrovata nel 2013 uscita da un “inferno”, altro che “paradiso”!

«Sparane mille, una forse l’azzecchi»

La formula con la quale Sylvia riporta le sue «profezie» è tipica dei «veggenti da quattro soldi» in stile Nostradamus, ma a parte l’episodio di amanda Berry possiamo citare un’altra «profezia mancata» presente poco prima quella diffusa sui social:

A bacterial infection resembling the “flesh-eating” disease of several years ago will arrive in 2010. Transmitted by almost microscopic mites undetectably imported on exotic birds. Known medication and antibiotics will be completely ineffective against this funguslike extremely contiguous disease, and its victims will be quarantined until it is discovered that the bacteria can be destroyed through some combination of electrical currents and extreme heat.

Un’altra «profezia mancata» di Sylvia.

Avete mai sentito di un’infezione batterica simile a quella dei “batteri mangiacarne” trasmessa da acari microscopici che sia stata curata con elettricità e calore estremo? Parla del 2010, vi dice qualcosa? La risposta è chiara: non è mai accaduto! Così come, purtroppo, non è stata trovata la soluzione contro il morbo di Parkinson non più tardi del 2012.

Un’altra «profezia mancata» di Sylvia.

Nel 2010 nella rivista Skeptical Inquirer venne pubblicato un dossier dal titolo «Psychic Defective: Sylvia Browne’s History Of Failure» dove si parla dei casi investigativi di cui si era occupata senza successo.

Sylvia Browne non era riuscita nemmeno a prevedere due cose importanti che la riguardavano:

Il parere degli esperti:

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