Coronavirus, lunedì nero per le Borse: sprofondano le piazze europee. Wall Street mai così male dal 1987: -12,94%

Piazza Affari chiude in perdita del 6,11% dopo aver toccato quota -11,3. Nel vecchio continente, peggio di tutti fa Madrid. Per la Borsa americana peggior seduta dal 1987

Ancora una giornata nera per i mercati azionari europei: a fare peggio di tutti è la Borsa di Madrid, che risente anche del picco di contagi di Coronavirus in Spagna, che lascia sul terreno il 7,9% in chiusura, seguita da Parigi (-5,7%), Francoforte (-5,3%) e Londra, che ha chiuso in perdita del 4,1%. In rosso anche Piazza Affari, che riesce comunque a recuperare parte delle perdite accumulate nel pomeriggio quando il Ftse Mib ha toccato quota -11,3% guadagnandosi la maglia nera. L’indice chiude in calo del 6,11% a 14.980 punti, bruciando circa 18,3 miliardi di euro e di fatto annullando il rimbalzo di venerdì scorso.


A Milano, la cui capitalizzazione è scesa a 340 miliardi di euro, registrano perdite superiori al 10% Fca (-14,5%), penalizzata dalla chiusura degli impianti in Europa, Unicredit (-12,6%), Tim (-12,3%), Leonardo (-12,1%), Mediobanca (-11,6%), Azimut (-11,3%), Ubi Banca (-10,6%), Exor (-10,1%) e Banca Generali (-10,1%). Male tutto il comparto bancario, dopo il taglio dei tassi della Fed e i timori di una gelata dell’economia, con Intesa (-9,7%), Banco Bpm (-7,9%) e Bper (-7,6%). Un altro tonfo per Atlantia (-7,2%) dopo i dati sul traffico, che registrano un crollo sulla rete autostradale e degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Si salvano dalle vendite Ferragamo (+3,6%) e la Juventus (+2%).


Lunedì nero per anche per Wall Street, che chiude la peggiore seduta dal 1987. Il Dow Jones chiude lasciando sul terreno il 12,94%, in quella che è la peggiore seduta della sua storia in termini di punti persi: -2.999,10.

Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in netto rialzo a 262 punti base dai 233 della chiusura di venerdì scorso, dopo aver toccato un massimo di seduta di 266. Il tasso di rendimento del decennale italiano è al 2,15%.

Intanto, la commissione nazionale per le società e la Borsa ha avviato la procedura per adottare ulteriori misure restrittive: con riferimento all’articolo 23 del regolamento europeo, si prevede lo stop alle vendite allo scoperto per un periodo fino a 90 giorni. La Consob spiega che si tratta di provvedimenti che mirano a ripristinare un contesto operativo che garantisca una maggiore trasparenza e stabilità delle negoziazioni di borsa.

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