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La messa speciale di Papa Francesco: «Per l’Unione Europea questa sarà una sfida epocale». E fa un minuto di silenzio al posto dell’omelia

12 Aprile 2020 - 12:31 Giulia Marchina
Una celebrazione inedita, ai suoi piedi una piazza San Pietro deserta

«Oggi l’Unione Europea è di fronte a una sfida epocale da cui dipenderà il suo futuro. Serve solidarietà, l’alternativa è solo l’egoismo. Non è questo il momento delle divisioni. È questo il tempo per un “cessate il fuoco” globale; è questo il tempo per smetterla con la produzione di armi; è questo il tempo di far finire la guerra in Siria. E le tensioni in Libano e Iraq. Sia questo il tempo per vivere in pace. Cessino le sofferenze della popolazione che vive in Ucraina. La crisi che stiamo affrontando non ci facciano dimenticare le sofferenze degli altri, come le crisi umanitarie in Africa e in Asia. Come i rifugiati sull’isola di Lesbo». Così il Papa nel messaggio Urbi et Orbi, l’ultima parte della Santa Messa riservata alla benedizione dei fedeli . «Come una fiamma nuova», la «Buona Notizia» della Resurrezione «si è accesa nella notte», «la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali ed ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la nostra grande famiglia umana. In questa notte è risuonata la voce della Chiesa: “Cristo, mia speranza, è risorto!», ha detto.

Alle 11 di questa mattina, 12 aprile, in occasione della Pasqua, Papa Francesco ha celebrato nella basilica di San Pietro, a Roma, la messa della domenica. Questa volta è una festa diversa. Fuori, una piazza deserta, effetto delle misure prese contro il Coronavirus. La consueta omelia, al termine delle letture, è stata sostituita da un momento di silenzio. Per le disposizioni, la liturgia – trasmessa in diretta video – si svolge senza la partecipazione dei fedeli all’interno della chiesa, fatta eccezione per una decina di presenti. Nel corso della celebrazione, sempre per l’emergenza sanitaria in atto, è omesso il rito del Resurrexit. Il rito, nella liturgia classica, prevedeva il preludio alla Messa nella cappella di San Lorenzo in Laterano – oggi santuario della Scala Santa -, luogo in cui si custodiva l’immagine Acheropita (“non fatta da mano umana”, ndr) del Salvatore, in grandezza quasi naturale. Per la pandemia, questo momento si è deciso di non affrontarlo, per rendere l’evento “penitenziale”.

Le campane risuonano in una Piazza San Pietro deserta nel giorno di Pasqua | Agenzia Vista

Il messaggio di Mattarella al Papa

«Nel silenzio di Piazza San Pietro e della Basilica vuote di popolo – le cui immagini hanno toccato nell’intimo tutti, credenti e non credenti – particolarmente forte è risuonata l’eco del Suo altissimo appello ad abbandonare ogni illusorio egoismo e a vivere appieno il messaggio pasquale, percorrendo con coraggio la “via del servizio”». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al pontefice per porgergli gli auguri di buona Pasqua a nome di tutti gli italiani.

«Nel corso delle ultime settimane innumerevoli famiglie e comunità, in Italia e nel mondo, hanno vissuto – e continuano a vivere – momenti di profondo dolore, nei quali al lutto e alla separazione dai propri cari si è aggiunta, in molte realtà, l’esperienza della solitudine, della precarietà, delle incertezze economiche». «In questo tempo di profonda inquietudine – prosegue Mattarella – Vostra Santità non ha fatto mancare a un’umanità sofferente la consolazione del Suo paterno accompagnamento, il sollievo della Sua concreta e generosa vicinanza, l’invito a compiere gesti di attenzione e di premura nei confronti di chi è nel bisogno sul piano affettivo, spirituale o materiale», ha scritto.

Mattarella chiude la lettera, ringraziando il Papa, «per le parole vibranti di vita e di speranza che Vostra Santità ha più volte indirizzato all’Italia nelle difficili circostanze attuali – conclude -. Le rinnovo con sentimenti di sincera considerazione i più fervidi auguri per la Pasqua e per l’ormai prossima ricorrenza di San Giorgio».

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