Carceri, si dimette il capo del Dap Basentini dopo il caos scarcerazioni e rivolte in era Covid-19. Salvini: «Non basta, via anche Bonafede»

Le dimissioni arrivano dopo settimane di bufera: «Le polemiche di questi giorni sono strumentali e totalmente infondate ma fanno male al dipartimento»

Prima le rivolte nelle carceri a seguito della paura per i rischi del contagio da Coronavirus. Poi le scarcerazioni, per alleggerire le celle, che hanno fatto sfiorare gli arresti domiciliari a Raffaele Cutolo, numero uno della Nuova camora organizzata. Dopo settimane di bufera si è dimesso Francesco Basentini, il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). «Le polemiche di questi giorni sono strumentali e totalmente infondate ma fanno male al dipartimento», avrebbe detto Basentini in un incontro avvenuto ieri col ministro della Giustizia. Bonafede – a quanto si è appreso – lo ha ringraziato per il lavoro svolto.


Una richiesta di dimissioni che nei giorni scorsi era partita dalla Lega dopo la scarcerazione definitiva del boss dei casalesi Pasquale Zagaria. «Le dimissioni del direttore del Dap Francesco Basentini non bastano a cancellare quanto successo in poche settimane tra carceri in rivolta, morti, evasioni e perfino mafiosi e assassini usciti a decine di galera. Il ministro Bonafede è il primo responsabile: dimissioni!», ha detto il segretario del Carroccio Matteo Salvini.


«Con le sue dimissioni da responsabile del Dap il dottor Basentini ha compiuto un gesto giusto e non inatteso, di cui gli va dato atto. Nel momento drammatico delle rivolte e delle morti in carcere non ci eravamo accodati alle voci di chi chiedeva dimissioni immediate – dice il deputato e responsabile giustizia del Pd Walter Verini -. Bisognava solo lavorare per spegnere gli incendi. Oggi i detenuti sono circa 53.000». Le dimissioni saranno probabilmente formalizzate domani quando ci sarà la presa di possesso del nuovo vice capo Roberto Tartaglia.

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