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La frenata di Salvini dopo i risultati: «Non chiederò il voto anticipato». E sulla legge elettorale è già scontro con Di Maio

21 Settembre 2020 - 21:16 Cristin Cappelletti
Sulla prossima riforma che detterà le regole delle elezioni Politiche, il leader della Lega tiene il puno: «Il ritorno al proporzionale è la morte del Paese»

Dalla sede della Lega di Via Bellerio, a Milano, Matteo Salvini ha fatto il bilancio di questa due giorni. Dal referendum al risultato delle elezioni Regionali, per il Carroccio certo le vittorie e le sconfitte non sono state così nitide. Se Salvini può esultare per un referendum che conferma con il 70% il taglio dei parlamentari chiesto dalla Lega, dall’altra le tre regioni vinte dal centrodestra hanno visto un contributo del Carroccio marginale.

«Che Zaia sia uno dei governatori più amati è un motivo di vanto. Non temo e non soffro nessuna competizione interna, la mia competizione è con il Pd», ha detto Salvini frenando chi chiedeva commenti su una vittoria senza precedenti dell’attuale governatore del Veneto. Per la Lega è stato raccolto un 14%, mentre la lista di Luca Zaia è andata oltre il 50%.

L’alleanza Pd-M5s in Liguria, l’unica proposta dall’asse di governo anche alle regionali, non ha funzionato. «Se ci sono due forze politiche che gli elettori hanno completamente depennato sono Renzi e i 5 Stelle», ha dichiarato il segretario leghista frenando però sulla possibilità di usare questo risultato anche a livello nazionale: «Non le chiedevo ieri e non le chiedo oggi. Prima ci sono meglio è, ma non per le elezioni regionali e il referendum». Ma sulla legge elettorale è già scontro con Luigi di Maio. Il pentastellato auspica il ritorno a un sistema elettorale proporzionale. Mentre per il leader del Carroccio si tratterebbe «della morte politica e sociale del Paese».

Foto copertina: ANSA/MATTEO CORNER

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