Galli durissimo: «Sono stanco di consolare chi piange nonni e genitori dopo averli infettati» – Il video

di Redazione

Il primario del Sacco di Milano taglia corto sulle polemiche riguardanti i ricongiungimenti familiari. E ricorda che con il virus non ci sono trattative possibili

Il primario del Sacco di Milano Massimo Galli taglia corto su una delle polemiche più forti tra quelle scoppiate dopo l’ultimo Dpcm, cioè quella che riguarda i ricongiungimenti familiari sotto Natale. Raggiungere parenti anziani con il nuovo provvedimento del presidente del Consiglio è più complicato, o quantomeno scoraggiato, soprattutto nei giorni di festa, con il divieto di uscire dal proprio Comune. Una limitazione che secondo presidenti di Regione come il ligure Giovanni Toti e il veneto Luca Zaia rischia di lasciare soli i nonni.


Ma consentire ricongiungimenti (e possibili assembramenti) fra parenti non conviventi potrebbe avere conseguenze ben più tragiche, come ha ricordato Galli ospite di Accordi e disaccordi su Nove: «Io non ho voglia di prendermela con gli italiani. Però non si è ancora capito che il Covid-19 è maledettamente subdolo, un virus con cui non puoi entrare in trattative. Sono anche così amareggiato, stanco di dover consolare l’inconsolabile, cioè quelle persone che sanno di aver portato l’infezione a casa, a genitori o nonni che magari sono andati all’altro mondo. Temo che su tutta questa vicenda si sia ancora molto lontani dall’aver acquisito una robusta comprensione di quella che è la sua realtà, del fatto che comunque con il virus non c’è trattativa», ha concluso Galli.


Video: Canale Nove / Accordi e disaccordi

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