Un mese di restrizioni: il piano del governo per frenare il contagio. L’allarme della Cabina di regia: «Epidemia fuori controllo»

di Redazione

Esecutivo al lavoro per limare i dettagli del Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio. E che potrebbe durare quattro settimane. Dalla stretta sulle zone rosse al nuovo stop per lo sci: ecco le misure sul tavolo

La strada è tracciata. Il governo è pronto ad annunciare nuove restrizioni, nel tentativo di arginare il contagio da Coronavirus, che nei primi giorni del 2021 non ha mostrato i segnali di rallentamento sperati. I dettagli saranno limati nelle ultime ore. A partire dalla riunione, convocata per domani 11 gennaio, tra i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza e le Regioni. Poi, mercoledì 13 gennaio, il ministro della Salute illustrerà il nuovo Dpcm. Che entrerà in vigore il 16 gennaio e, come spiega la Repubblica, potrebbe avere una durata di quattro settimane.


Diventeranno più severi i parametri che portano all’istituzione della zona rossa, che scatterà automaticamente in quelle Regioni dove l’incidenza settimanale è di 250 casi Covid ogni 100 mila abitanti, con il Veneto e l’Emilia Romagna che potrebbero essere in questa fascia già alla fine della prossima settimana. Dopo aver rivisto la soglia dell’indice Rt, abbassandola ad 1 per entrare in zona arancione (era a 1,25) e a 1,25 anziché ad 1,50 per passare alla zona rossa, l’esecutivo punta ad inserire la nuova modifica nel prossimo Dpcm. La proposta è stata avanzata dall’Istituto superiore di Sanità e condivisa dal Comitato tecnico scientifico (Cts).


Come si entra in zona bianca

Nel provvedimento sarà confermato il divieto di spostamento tra le Regioni, comprese quelle in zona gialla, e ribadito il coprifuoco alle 22. Non dovrebbero cambiare le regole per bar e ristoranti, che potranno rimanere aperti solo in zona gialla e fino alle 18. Nel Dpcm entrerà molto probabilmente anche la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio. Ma l’obiettivo del governo è anche quello di mostrare a un Paese sempre più stanco la luce in fondo al tunnel. E per questo nel testo dovrebbe essere introdotta una nuova zona ‘bianca’ nella quale sarebbero aperte tutte le attività, scuole comprese. Il criterio ipotizzato per accedervi, al momento, è l’Rt sotto 0,5.

Gli allarmi della Cabina di regia e del Cts

Un traguardo che, ad ora, sembra lontano. Secondo la Cabina di regia insediata presso la direzione generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, scrive Il Messaggero che riporta il verbale della riunione dell’8 gennaio, «quasi tutto il Paese si colloca ad un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile». Il Cts, da parte sua, ha evidenziato nel corso di una riunione tenutasi parallelamente tra i propri componenti che «tali condizioni non consentono allentamenti dei provvedimenti adottati con il decreto legge del 2 dicembre e il Dcpm del 3 dicembre».

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