Le mascherine in classe non sono obbligatorie, la sentenza contro il Dpcm per elementari e medie: «Va provato che sotto i 12 anni non siano dannose»

Il precedente che ha scatenato il caso è quello di una bambina residente in Alto Adige. I genitori sono riusciti a dimostrare che le sue difficoltà respiratorie erano legate all’uso del dispositivo

No alle mascherine per i minori di 12 anni quando sono a scuola. Con una sentenza pronunciata lunedì 1 marzo, il Consiglio di Stato ha bocciato la norma contenuta all’interno del Dpcm che obbliga gli alunni ad indossare i dispositivi di sicurezza per contenere la diffusione del contagio da Coronavirus. E ha poi chiesto al nuovo governo di dimostrare scientificamente, nel prossimo decreto, che «i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, obbligatori durante le lezioni, non danneggiano bimbi e ragazzini». In questo modo si potrebbero ribaltare le regole fino ad ora rimaste in vigore in ambito scolastico. Il secondo grado di giustizia amministrativa spiega che «occorre una nuova, urgente, motivata rilevazione specifica dell’impatto dell’uso prolungato» delle mascherine sui minori di 12 anni. «Anche alla luce dei criteri dettati dall’Organizzazione mondiale della sanità, che non ritiene normale e incondizionata questa misura».


Il caso

Il precedente che ha scatenato il caso, e cui l’esecutivo è chiamato a dare una risposta, è quello di una bambina residente in Alto Adige e senza patologie pregresse che, come spiega il Quotidiano Nazionale, si è ritrovata ad avere difficoltà respiratorie, dovute all’uso della mascherina in classe. I genitori hanno interpellato il Tar del Lazio per ottenerne l’esenzione in aula. I genitori della bambina sono riusciti a dimostrare, tramite un certificato medico, problemi di ossigenazione dovuti all’uso prolungato dei dispositivi di protezione durante tutto l’orario di lezione. Nella sentenza, il Consiglio di Stato ha scritto che «l’imposizione non giustificata di un dispositivo come il Dpi su scolari giovanissimi presuppone per l’autorità emanante di provare scientificamente che l’utilizzo non abbia impatto nocivo sulla salute psico-fisica dei destinatari». La decisione è stata presa grazie proprio all’esistenza del certificato.


Consiglio di Stato e Oms

La resa dei conti arriverà il 23 marzo prossimo, quando il Consiglio di Stato verificherà se nel Dpcm in via di definizione in queste ore sia stato rispettato il volere dei giudici amministrativi. Intanto, sempre sulla stessa questione, l’Oms – Organizzazione mondiale della Sanità – ha già detto che l’uso delle mascherine in aula da parte dei bambini non può essere considerato normale e incondizionato.

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