Ultimi ritocchi al Dpcm anti-Covid: Draghi vede i ministri, il nodo è la scuola. Miozzo (Cts): «Domani nuova riunione»

A quanto si apprende, il testo sarebbe quasi del tutto chiuso. Resta aperta la discussione sul tema della didattica. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico conferma la chiusura degli istituti in zona rossa

Il premier Mario Draghi ha riunito i ministri nel pomeriggio di oggi, 1° marzo, per le ultime limature al testo del nuovo Dpcm. Sul tavolo tutti i dossier collegati alla pandemia di Coronavirus. Alla riunione, a Palazzo Chigi, hanno partecipato i ministri Roberto Speranza (Salute), Maria Stella Gemini (Affari regionali), Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), Stefano Patuanelli (Agricoltura), Dario Franceschini (Beni culturali), Elena Bonetti (Famiglia) e Daniele Franco (Economia). Presente anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Agostino Miozzo.


In serata lo stesso Miozzo ha detto che «domani ci sarà un’altra riunione», fissata alle 9.30. A quanto si apprende, il testo sarebbe quasi del tutto chiuso, ma resta ancora aperta la discussione sulla scuola e in particolare su quali misure disporre per le scuole in zona arancione. Le indicazioni del Cts sulla chiusura di tutti gli istituti in zona rossa e sul criterio di ulteriore chiusura, a livello locale, se si raggiungono 250 casi ogni 100 mila abitanti anche in regioni di colore diverso, sarebbero state recepite. I ministri, però, si sarebbero divisi tra chi è favorevole alla chiusura solo delle scuole e chi, invece, ha sostenuto la necessità di chiudere anche negozi e centri commerciali.


Il primo Dpcm dell’era Draghi entrerà in vigore il 6 marzo e potrebbe essere valido per un mese: dunque i divieti e le restrizioni dovrebbero restare in piedi fino a Pasquetta. In base alla bozza sono previste anche delle riaperture, ma non subito: in zona gialla, dal 27 marzo, dovrebbe toccare a cinema e teatri con specifici protocolli, mentre i musei dovrebbero essere visitabili anche nel weekend. Ecco le principali misure che il provvedimento dovrebbe contenere.

In zona rossa barbieri e parrucchieri chiusi

In zona rossa saranno sospese le attività inerenti i servizi alla persona diverse da quelle individuate nell’allegato 24. Allegato in cui, a differenza del precedente provvedimento, non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.

In zona gialla sì all’accesso di persone non conviventi nelle case

In zona gialla viene cancellata la misura secondo cui «con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza». Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque «vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose».

In zona gialla cinema e teatri aprono dal 27 marzo

A decorrere dal 27 marzo in zona gialla spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere pre-assegnati e distanziati, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Questo vale sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. Il ministro Dario Franceschini ha annunciato l’accesso ai musei su prenotazione anche nel weekend (questi ultimi per ora aperti in questa stessa fascia solo nei giorni infrasettimanali).

Divieto di spostamento tra Regioni

Il divieto di spostamento tra le Regioni è valido fino al 27 marzo. Ma assieme al prossimo Dpcm, che disciplinerà le misure fino al 6 aprile, potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto ad hoc. Come sempre è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, così come sono permessi gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Consentita in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni.

Sì (con condizioni) alle visite nelle seconde case

Il nuovo Dpcm dovrebbe consentire gli spostamenti nelle seconde case in zona gialla o arancione, anche se si trovano fuori regione, ma solo al nucleo familiare e soltanto se la casa non è abitata in quel momento da altre persone. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Non è possibile invece – a meno di urgenti e necessari motivi – se le abitazioni sono in zone rosse o arancione scuro. Sono vietati i viaggi per turismo.

Le norme per i negozi

Negozi chiusi solo in zona rossa dove sono garantiti esclusivamente gli esercizi commerciali di prodotti essenziali: farmacie, alimentari, ferramenta. In zona gialla e arancione tutti i negozi sono aperti. Nei weekend continuano ad essere chiusi i centri commerciali. Negli esercizi sono valide le solite misure di sicurezza: distanziamento, mascherina, ingressi contingentati.

Continua la serrata di piscine e palestre

Ancora lontana la possibilità di andare in palestra o in piscina. Vietati gli sport di contatto e di squadra. Consentita invece l’attività motoria individuale all’aperto. Al momento il Cts visto l’andamento dei contagi non ritiene opportuno allentare le restrizioni in questo ambito. Se le cose dovessero migliorare si potrebbe pensare almeno a lezioni individuali o su prenotazioni. Agli agonisti è permesso di allenarsi.

La sera niente ristorante in zona gialla

Niente cene al ristorante in zona gialla. Ci si potrà andare solo di giorno. Si temono gli assembramenti fuori dai locali, che puntualmente avvengono anche nel fine settimana quando sono chiusi. Dunque le regole per i ristoranti restano quelle in vigore: in zona gialla aperti fino alle 18 e fino alle 22 consentito l’asporto. La consegna a domicilio è permessa ad ogni ora. Asporto e domicilio sono consentiti nelle zone arancio e rosse. Fanno eccezione gli autogrill, oltre le 18 in zona gialla, le mense e i ristoranti negli alberghi.

La chiusura delle scuole

Nelle zone rosse tutte le scuole dovrebbero essere chiuse, come ha confermato Miozzo. Il coordinatore del Cts non ha risposto sulle eventuali misure per le scuole nelle altre zone. Gli studenti dovrebbero essere in Dad nel caso l’incidenza sia superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti. In tutte le altre situazioni, la scuola resterebbe in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori sarebbe prevista la didattica in presenza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%. Nel testo della bozza del Dpcm si introduce un ulteriore misura: «Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa». In alcuni casi i governatori hanno già applicato misure più restrittive come ad esempio in Puglia, Campania e Marche.

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