Ecco il primo Dpcm dell’era Draghi. Speranza: «Scuole chiuse in zone rosse o ad alto tasso di contagio»

Presenti anche Brusaferro e Locatelli. Il provvedimento entrerà in vigore il 6 marzo

A illustrare il primo Dpcm dell’era di Mario Draghi non è il premier. Il compito è stato affidato ai ministri degli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza. Sono loro a descrivere in una conferenza stampa a Palazzo Chigi le nuove misure del Dpcm del nuovo governo sull’emergenza epidemiologica da Covid-19 firmato in serata. Particolarmente attese soprattutto le restrizioni previste per il mondo della scuola, che chiuderà – in ogni ordine e grado – nelle zone rosse, mentre per eventuali regioni arancioni si terrà sotto controllo la soglia di 250 contagi ogni 100 mila abitanti. All’incontro con i giornalisti partecipano il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Il Dpcm entra in vigore al 6 marzo «ma non è un Dpcm last minute», dice Gelmini. Il nodo della scuola ha visto una serie di riunioni in giornata: della cabina di regia e tra esecutivo e regioni.


«Si tratta di un Dpcm frutto di un confronto con il parlamento e con le Regioni, nonché con il Cts», esordisce Speranza. «Siamo convinti come governo che per far ripartire il paese dobbiamo vincere la battaglia sanitaria», dice il ministro, confermando quanto le varianti facciano paura nella crescita della curva. Viene confermato il modello di divisione per aree e colori. Colori che ormai gli italiani hanno imparato a conoscere: rosse, arancioni, gialle e la bianca (come la Sardegna). «Il modo per dare le risposte più idonee ai territori», dice il ministro.


La scuole

La variante scoperta in Inghilterra «ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani», conferma Speranza. «Per questo dopo il parere del Cts abbiamo deciso che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in Dad. Lo stesso avverrà per quei territori con 250 contagi ogni 100mila abitanti», conferma il ministro della Salute.

Il provvedimento «è condiviso con gli enti locali», conferma Gelmini. Confermato il divieto di spostamento tra le regioni fino al 27 marzo. «Abbiamo accolto la richiesta delle regioni di far scattare eventuali cambi di fascia non dal weekend ma dal lunedì, per salvaguardare commercianti e gestori dai danni», dice la ministra. E annuncia l’arrivo di un tavolo tecnico per rivedere i famosi 21 parametri che fino a questo momento hanno sancito l’assegnazione dei colori ai territori. «Dal 27 marzo sarà possibile a fronte di una prenotazione on line, tornare a frequentare i luoghi della cultura», dice ancora Mariastella Gelmini.

Venerdì la prima riunione sui vaccini tra il governo, neocommissario all’emergenza Paolo Figliuolo e le regioni. «Nel decreto sostegno abbiamo previsto risorse per 200 milioni di euro» per supporto alle famiglie sul tema dei congedi parentali, aggiunge.

Le varianti

In Italia, spiega Brusaferro, il 54% delle infezioni sono ora dovute alla cosiddetta ‘variante inglese’, il 4,3% a quella ‘brasiliana’ e lo 0,4% a quella ‘sudafricana’ (dato aggiornato al 18 febbraio). Si tratta del risultato della nuova ‘flash survey’ condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. E la variante inglese, conferma Locatelli, è di fatto più contagiosa – «per fortuna non più letale» – per bambini e ragazzi.

In copertina ANSA/Riccardo Antimiani | L’ingresso di Palazzo Chigi durante la riunione della cabina di regia sul nuovo DPCM, Roma, 2 marzo 2021.

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