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Il nuovo decreto Covid e la road map delle riaperture: il governo sulla strada della fine dell’emergenza

nuovo decreto covid 2 febbraio
nuovo decreto covid 2 febbraio
Il decreto legge 2 febbraio 2022 è strutturato in sei articoli e porta nuove norme dalla Dad al Green pass. Entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista per il 7 febbraio.

Il nuovo decreto Covid che «riapre» l’Italia è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri ed entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista entro il 7 febbraio. In Gazzetta già si trova l’ordinanza del ministero della Salute che proroga l’obbligo di mascherine all’aperto fino al 10 febbraio. Il decreto legge 2 febbraio 2022 è strutturato in sei articoli e parte dalla Dad: anche con più casi di contagio gli alunni vaccinati restano in classe. I non vaccinati avranno la Dad ridotta da 10 a 5 giorni. Via le restrizioni per i vaccinati in zona rossa: per loro resta tutto aperto. Ok al Green Pass a tempo indeterminato per chi ha fatto il booster e porte aperte, ma con tampone, agli stranieri in arrivo con certificazione vecchia più di sei mesi o con vaccini non approvati in Italia. Le zone a colori per ora restano: nessuna modifica nel decreto.

Il calendario delle nuove regole

Ma il governo Draghi ha anche una road map per le riaperture. La Stampa spiega oggi che entro tre settimane arriverà il taglio delle quarantene per i positivi asintomatici e con tre dosi da sette a cinque giorni. Le mascherine all’aperto non saranno più obbligatorie in zona bianca a partire dall’11 febbraio. Il 31 marzo è fissata la fine dello stato d’emergenza che il premier Draghi ha deciso di non prorogare. Per quella data è prevista anche l’abrogazione definitiva della quarantena per i positivi vaccinati asintomatici, con il solo vincolo dell’autosorveglianza a difesa dei fragili. E l’esecutivo imbocca così la strada della fine dell’emergenza. Confortato dai numeri del bollettino del ministero della Salute, che anche ieri riportava un deciso calo della crescita dei contagi (14 mila in meno del giorno prima) – anche se il tasso di positività è in crescita – e, soprattutto, dei ricoveri.

La strada delle riaperture, fa sapere oggi Il Messaggero, prevede all’inizio dell’estate il taglio delle attività per cui è obbligatorio il Green pass. Il prossimo autunno, quando si saprà di più sull’eventuale necessità della quarta dose e sull’aggiornamento dei vaccini per Omicron e Omicron 2, la temporalità del certificato sarà ripristinata. In autunno potrà arrivare anche la nuova vaccinazione per gli anziani e i pazienti a rischio. Il 10 febbraio sarà la data anche per la riapertura delle discoteche, mentre le nuove misure sulla scuola entreranno in vigore da lunedì prossimo. «Siamo in una fase e in un tempo nuovo», sintetizza il ministro della Salute Roberto Speranza. Nulla cambia per il lavoro da remoto: «Sullo smart working restano vigenti i provvedimenti attuali, nessuna modifica dal Cdm».

Il decreto 2 febbraio

Il decreto 2 febbraio è composto da sei articoli. Dopo la riduzione della validità del certificato da 9 a 6 mesi il governo torna sui suoi passi per risolvere un problema che si sarebbe posto a metà marzo quando migliaia di italiani, poiché hanno fatto il booster a metà settembre e non essendo autorizzata la quarta dose, si sarebbero veduti scadere il Green pass e non avrebbero potuto accedere ad attività e servizi pur avendo rispettato le indicazioni del governo. «La certificazione verde Covid-19 ha validità a far data dalla medesima somministrazione senza necessità di ulteriori dosi di richiamo», si dice nel testo che porta la «scadenza indefinita» per il lasciapassare. Per chi si è contagiato dopo la prima dose invece varrà sei mesi.

Per quanto riguarda le zone, le fasce di colore rimarranno ma anche in quelle regioni che dovessero finire in rosso non ci saranno più divieti per chi ha completato il ciclo vaccinale, come già avviene di fatto in zona gialla e arancione. Le restrizioni rimarranno invece per i No vax. Sulle discoteche, che oggi sono aperte solo come locali pubblici per intrattenimento, dall’11 febbraio si tornerà a poter utilizzare le piste da ballo ma seguendo i protocolli approvati. Ovvero: potrà entrare solo chi ha il Super Green pass, quindi solo guariti e vaccinati. La mascherina è obbligatoria al chiuso, tranne quando si balla. All’aperto si può stare senza. Il limite di capienza è del 75% all’aperto e del 50% al chiuso.

La scuola e la Dad

Dopo lunghe discussioni e liti nel Cdm sono state approvate anche le nuove norme per la scuola. Nella bozza si prevede di:

  • dimezzare la durata della Didattica a distanza, che passa da 10 a 5 giorni in tutte le scuole di ogni ordine e grado e rimarrà solo per i non vaccinati, ad eccezione della fascia 0-6 anni, nella quale non è autorizzata la vaccinazione. La differenza è che negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia tutti i bambini rimarranno a casa quando in classe ci sono 5 o più casi di positività al Covid e non più alla presenza di un caso come avviene oggi;
  • alle elementari, medie e superiori, invece, la didattica a distanza scatterà solo per i non vaccinati: alle primarie, così come per la fascia 0-6, dal quinto caso in su, alle secondarie dal secondo in poi;
  • chi resta in classe e ha più di sei anni dovrà utilizzare le mascherine FFp2. Mentre in nidi e infanzia, dove per i bimbi non c’è obbligo di dispositivi di protezione, ad usare le Ffp2 saranno solo i docenti.

Il decreto introduce un’ulteriore novità, i tamponi ‘fai da te’ per scuole dell’infanzia ed elementari. Fino a 4 casi si rimane tutti in classe, ma se un bambino dovesse mostrare sintomi del virus dovrà sottoporsi ad un tampone, molecolare, antigenico oppure autosomministrato. Se c’è esito negativo, per rientrare in classe basterà l’autocertificazione. Chi, invece, va in quarantena, in ogni ordine e grado d’istruzione, per tornare a scuola dovrà fare un tampone antigenico o molecolare. Ma non avrà più bisogno del certificato medico.

Cosa cambia per turisti e hotel

Cambiano anche le norme per i turisti e gli hotel. Fino ad oggi gli stranieri potevano entrare in Italia con il pass base ma non alloggiare in hotel. E nemmeno mangiare al ristorante o accedere a tutte quelle attività per le quali è previsto il pass rafforzato, che all’estero non esiste. Dall’entrata in vigore del provvedimento, chi è vaccinato e guarito da meno di 6 mesi, potrà accedervi con il pass base. Chi invece ha un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi – compresi quelli ottenuti con Sputnik V o con altri vaccini non autorizzati dall’Italia – dovrà mostrare l’esito negativo di un tampone effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 se molecolare. Tampone che non è obbligatorio se si è guariti dopo aver completato il ciclo di vaccinazione.

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