«Noi non parteciperemo al voto». Dopo le parole di Giuseppe Conte l’audio si interrompe ma le immagini mostrano chiaramente quale è stata la reazione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Sono tutti in piedi, ad applaudire la scelta annunciata dal loro leader di non votare la fiducia al governo guidato da Mario Draghi. Le prossime ore saranno decisive: dai segnali lanciati in questi giorni sembra che il copione più probabile passerà da un incontro Draghi-Mattarella. Meloni punta già alle elezioni, è stata la prima leader a commentare. Salvini ha sentito Berlusconi mentre Letta parla di verifica della maggioranza. In tutto questo dal M5s arrivano anche voci contrarie, a partire da quella di Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento. D’Incà, riferisce l’Ansa, avrebbe detto: «Rischiamo di regalare il Paese al centrodestra, di mettere in difficoltà la coalizione progressista ed essere accusati di mettere a rischio il Pnrr». È intervenuto anche l’ex M5s Luigi Di Maio, ora alla guida di Insieme per il Futuro: «Non votare la fiducia al governo è un fatto grave, è doverosa una verifica di maggioranza. Una crisi di governo nel bel mezzo di una guerra è un chiaro atto di irresponsabilità, così si condanna il Paese al baratro».
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