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Una misteriosa donna ha compiuto l’atto finale del papato di Francesco. Annullato anello e timbro del Papa. Ma dopo troppo tempo, e ci sono polemiche

06 Maggio 2025 - 20:50 Fosca Bincher
Protetta l’identità della donna, che era dipendente del cardinale Parolin in segreteria di Stato. Tutto doveva essere compiuto nelle prime congregazioni, invece è avvenuto solo nell’ultima possibile. Un ritardo che presta il fianco al possibile ricorso di Becciu. Ecco perché

Una misteriosa donna di cui è stata gelosamente celata l’identità ha compiuto la mattina di mercoledì 6 maggio l’ultimo atto che mette fine al pontificato di Francesco. Invitata dai cardinali nella sala dove si teneva la dodicesima e ultima congregazione prima dell’apertura del Conclave, la giovane donna ha annullato l’anello del pescatore di papa Bergoglio e il timbro di piombo con venivano suggellate le bolle papali. Di lei è filtrato solo che dipende come calligrafa dalla Segreteria di Stato vaticana, quindi fino al 21 aprile scorso dal cardinale Pietro Parolin. L’annullamento fino alla metà degli anni Novanta avveniva con la distruzione dell’anello e del timbro di piombo, ora invece basta incidere e tirare una riga rapida sui rilievi di entrambi per renderne impossibile un nuovo utilizzo.

Annullare anello e timbro subito serviva a evitare documenti papali creati post mortem

Anche se l’operazione è stata accompagnata dai sorrisi del decano del collegio cardinalizio Giovanni Battista Re che guidava come negli altri giorni la congregazione, l’operazione annullamento è stata accompagnata da qualche polemica nella comunità cattolica. Secondo tradizione e costituzione apostolica, infatti, quell’atto dovrebbe avvenire in una delle prime congregazioni subito dopo la morte del papa. La sola condizione richiesta è che avvenga davanti a un congruo numero di cardinali. La fretta serve ad evitare che in extremis spuntino atti papali suggellati con il timbro del pescatore da qualcun altro che non ne avrebbe i poteri. I cardinali non hanno spiegato però come mai l’annullamento sia avvenuto solo in extremis, nell’ultima riunione utile delle congregazioni. Un mistero che potrebbe anche dare un pretesto al cardinale Angelo Becciu per un ricorso contro la sua esclusione da cardinale elettore nel conclave.

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