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L’audio degli «occhi spaccanti» deve sparire, nuovo ordine per Fabrizio Corona sul caso Raoul Bova: perché il Garante della privacy insiste

21 Agosto 2025 - 12:11 Giulia Norvegno
Roul Bova don Matteo e Fabrizio Corona
Roul Bova don Matteo e Fabrizio Corona
Gli avvocati dell'attore, tra cui l'ex suocera Annamaria Bernardini de Pace, hanno chiesto e ottenuto un nuovo provvedimento del Garante della privacy. Il primo era stato di fatto ignorato dal paparazzo e quei contenuti erano diventati virali

Fabrizio Corona deve far sparire gli audio sul caso di Raoul Bova diffusi in una puntata del suo «Falsissimo» e sui social. A dirlo è il Garante della Privacy, che ha disposto l’eliminazione immediata dei passaggi dello show del paparazzo. In particolare, si legge nel provvedimento, Corona deve cancellare da Falsissimo Episodio 13, intitolato «Diavoli e Tentatori parte 1», la parte che va dal minuto 38 e 43 secondi. Senza tralasciare anche i reel pubblicati su Instagram con quei vocali. E ovviamente l’Autorità ha stabilito «il divieto di riproduzione e divulgazione, sotto qualsiasi forma, del medesimo audio» nella vicenda del tentato ricatto all’attore romano per la sua relazione con Martina Ceretti. Caso su cui indaga la polizia postale

La richiesta degli avvocati di Bova

L’Autorità per la protezione dei dati personali ha accolto la richiesta presentata dagli avvocati di Bova, l’ex suocera Annamaria Bernardini de Pace e David Leggi. L’ormai famoso audio dell’attore alla giovane con il riferimento agli «occhi spaccanti» è ancora presente sui social di Corona, sia su YouTube che su Instagram. Corona aveva rivelato la storia del tentato ricatto sul quale ora indaga la polizia postale, per il quale è stato denunciato un amico della ragazza, il pr Federico Monzino.

Provvedimento d’urgenza con effetto immediato

Il Garante ha emesso il dispositivo in via d’urgenza stabilendo «la limitazione provvisoria del trattamento da ritenersi riferita all’ulteriore diffusione online del file audio o dei contenuti estratti dalla conversazione privata intercorsa tra l’interessato e un soggetto terzo». Il provvedimento ha «effetto immediato a decorrere dalla data di ricezione del presente provvedimento, con riserva di ogni altra determinazione all’esito della definizione dell’istruttoria avviata sul caso». Corona ha ora 30 giorni per presentare ricorso contro la decisione.

Martina Ceretti

La prima richiesta di agosto: tutelare la sfera intima

Già a inizio agosto scorso, attraverso gli stessi legali, il protagonista della nuova serie di «Don Matteo» aveva chiesto al Garante di far rimuovere l’audio da tutti i social, anche con la deindicizzazione del materiale. L’obiettivo era «garantire la riservatezza dell’interessato rispetto a profili che non investono la figura di pubblico rilievo dello stesso, ma che attengono in via esclusiva alla sua sfera intima e affettiva come si può desumere dai contenuti della conversazione».

Il boom di Falsissimo con l’audio di Raoul Bova

Il nuovo provvedimento è scattato per via del successo che ha avuto sui social. Scrive il Garante infatti che la decisione era necessaria, vista la «perdurante diffusione sul predetto canale YouTube della trasmissione della puntata di Falsissimo con persistente riproduzione dell’audio oggetto di contestazione e, soprattutto, con crescente numero di visualizzazioni (oltre 1 milione e 300 mila)». Questo dato sostanzia «il progressivo effetto virale della diffusione e, dunque, della violazione oggetto del provvedimento di avvertimento disposto in data 4 agosto 2025». Il primo provvedimento di fatto era stato del tutto ignorato da Corona. Il garante infatti scrive che quel provvedimento era stato «palesemente inottemperato dal signor Corona, il quale non risulta aver adottato alcuna misura diretta a mitigare gli effetti della diffusione dell’audio riguardante il signor Raoul Bova». Un atteggiamento che ha portato all’escalation del caso, con l’autorità costretta a intervenire con misure più drastiche per tutelare la privacy dell’attore.

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