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Charlie Kirk, così la caccia al killer ha creato vittime innocenti sui social

12 Settembre 2025 - 22:23 Marianna Satta
Almeno sei persone sono state travolte da minacce e odio online a causa degli "investigatori social"

Charlie Kirk, giovane attivista conservatore e sostenitore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco mercoledì 10 settembre 2025, durante un evento all’Utah Valley University di Orem, Utah. L’omicidio, avvenuto e ripreso in pieno giorno dai presenti, è stato diffuso rapidamente sui social media. L’FBI e la polizia dello Utah hanno avviato immediatamente le indagini, invitando chiunque avesse informazioni a fornire filmati dell’evento e la foto rilasciata di una “persona di interesse” per aiutarli nella ricerca del colpevole. I social media sono presto diventati un terreno di ricerca, ma anche di disinformazione, portando all’errata identificazione di almeno sei persone come presunti assassini.

Il caso del 77enne Michael Mallinson

Michael Mallinson, banchiere di 77 anni residente a Toronto, Canada, è stato uno dei primi ad essere ingiustamente accusati. La sua foto è stata fatta circolare online a causa della sua somiglianza con un uomo che era stato brevemente detenuto dalla polizia dopo la sparatoria.

Sembra che il tutto abbia avuto origine da un account falso su X che impersonava una stazione di notizie locale del Nevada. Anche Grok, l’intelligenza artificiale creato da xAI di Elon Musk, ha inizialmente riportato questa falsità. Mallinson era ancora ignaro di tutto quando ha cominciato a ricevere numerosi messaggi pieni di odio e minacce. Sua figlia l’ha chiamato poco dopo in preda al panico avendo riconosciuto la foto del padre associata all’assassinio. Per proteggersi, Mallinson ha disattivato tutti i suoi account social e allertato la polizia, affermando di non essere mai stato nello Utah e di non aver mai sentito parlare di Kirk prima dell’accaduto.

I casi Omar e Michaela, il targeting LGBTQ+

Conosciuto come Omar, il proprietario dell’account X @NajraGalvz aveva pubblicato un post il giorno prima della visita di Kirk all’Utah Valley University, che questi aveva identificato come sua università, dicendo «domani succederà qualcosa di grande». Questo messaggio, alla luce degli eventi del giorno successivo, era stato interpretato come una dichiarazione da parte del killer.

Dopo essere stato erroneamente identificato come assassino, Omar aveva cancellato l’account. Tuttavia, cercando “Omar” su Google Images appariva per errore la foto di Michaela, transgender di 29 anni, probabilmente perché Omar aveva ritwittato un suo vecchio post. Da lì, alcuni utenti e commentatori di destra hanno diffuso la falsa voce che Michaela fosse l’autore dell’omicidio.

L’attenzione si è poi spostata sulla persona le cui foto venivano diffuse nelle varie piattaforme, ovvero Michaela. Questa si è ritrovata presto inondata di messaggi carichi di odio e minacce, inclusi insulti anti-LGBTQ+.

Michaela, che lavora come paralegale nello stato di Washington, ha subito informato l’FBI dimostrando tramite transazioni bancarie e la cronologia della posizione del suo iPhone, di trovarsi nello stato di Washington al momento della sparatoria, provando la sua innocenza.

I casi Skye Valadez e Stone Lambert

Il nome “Skye Valadez” è emerso a causa di una canzone intitolata “Charlie Kirk Dead at 31” apparsa su SoundCloud almeno un mese prima dell’omicidio effettivo di Kirk. L’account SoundCloud, inizialmente chiamato “God’s Finest Scalpel”, riportava il nome “Skye Valadez” e la residenza “Ogden, Utah, Stati Uniti”. Dopo la scoperta della canzone e le accuse di omicidio, il profilo SoundCloud è stato modificato, ma il nome “Skye Valadez” è rimasto. Centinaia di utenti hanno cominciato a segnalare il profilo e le foto associate che riuscivano a trovare.

Le foto di un individuo identificato tramite 4chan come “Skye Valadez” hanno cominciato a circolare, in alcuni casi forzando le somiglianze con le immagini del ricercato alterate con l’uso dell’Intelligenza Artificiale.

Tuttavia, in numerosi post in cui la persona accusata era Skye, le foto e i video a cui questo nome veniva associato appartenevano in realtà a Stone Lambert, studente dell’Oklahoma State University. Dopo numerose condivisioni sui social, l’identità di Lambert è stata accertata e la sua figura è stata distinta da quella di Skye.

Tuttavia, dopo essere stato identificato correttamente anche Lambert è stato preso di mira e accusato di essere l’assassino. Il giovane infatti, aveva partecipato ad un dibattito pubblico con Charlie Kirk il 1° aprile 2025, durante il quale aveva mostrato un atteggiamento aggressivo, a detta di alcuni utenti. Lambert ha respinto le accuse in modo netto, chiarendo di non avere alcun legame con la sparatoria. Questa pista è stata poi abbandonata per mancanza di prove.

La “trollata” su “Gustavo Lafessa”

Il nome Gustavo Lafessa è nato come scherzo nel mondo di “Twitter Calcio” in Italia, dove si inventano nomi ironici per mettere alla prova la credulità altrui. Il gioco di parole, evidente in italiano, è però sfuggito di mano quando alcuni account statunitensi lo hanno rilanciato fuori contesto, descrivendo Lafessa come un “democratico radicale” coinvolto nell’omicidio di Charlie Kirk.

La falsa notizia è circolata a tal punto da finire su Wikipedia ed essere riportata come vera da Grok, prima di essere smentita.

In molti purtroppo ci hanno creduto.

Il caso ha suscitato reazioni tra il sarcastico e il divertito sui social italiani, mostrando ancora una volta quanto velocemente una burla locale possa trasformarsi in disinformazione globale, ricordando l’episodio simile del fittizio “Mark Violets” legato a Trump.

Chi è stato realmente arrestato

Dopo intense indagini, le autorità hanno arrestato Tyler Robinson, 22 anni. Il giovane è stato preso in custodia venerdì 12 settembre 2025, dopo che familiari e amici hanno fornito informazioni cruciali agli investigatori.

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