Report, nuove rivelazioni su Ghiglia: «Avvisò Meloni del parere del Garante sul Green pass». E lei lo usò per attaccare il governo Draghi

È ormai scontro aperto quello tra Agostino Ghiglia, membro del Garante per la privacy, e Report. Secondo quanto denunciato dalla trasmissione di Rai 3 in un’anticipazione della puntata, Ghiglia avrebbe informato Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni di decisioni dell’Autorità su temi sensibili per il partito. Il caso più recente riguarda la multa da 150mila euro contro Report per il servizio sull’affaire Sangiuliano: poche ore prima della decisione, Ghiglia si sarebbe recato nella sede del partito per parlarne. Ma, secondo la nuova inchiesta di Sigfrido Ranucci, non sarebbe stato un episodio isolato. Il 23 aprile 2021, nel pieno della campagna vaccinale per il Covid-19, Ghiglia avrebbe contattato direttamente Giorgia Meloni, allora leader dell’opposizione, per informarla di un parere del Garante su un provvedimento del governo Draghi riguardante l’uso del Green pass.
Il messaggio a Meloni sul Green pass
Secondo l’Autorità, il decreto presentava criticità in materia di tutela della privacy. In quel periodo Fratelli d’Italia manteneva una linea molto dura contro il Green pass, definito uno strumento discriminatorio. Ebbene, Report sostiene di avere documenti che provano lo scambio tra i due: Ghiglia avrebbe inviato un messaggio a Meloni per avvisarla dell’intervento del Garante, ricevendo in risposta: «Bravo, ora esco». Poco dopo, infatti, Meloni diffonde una nota: «Il Garante per la Privacy boccia le cosiddette “certificazioni verdi” introdotte dal governo Draghi e critica duramente il decreto “Riaperture”. È l’ennesima falla di un decreto inaccettabile, che calpesta le più elementari libertà degli italiani e che Fratelli d’Italia contrasterà con forza in Parlamento e non solo». Ghiglia, secondo quanto ricostruito da Report, avrebbe poi informato i propri uffici del contatto appena avuto con la leader di FdI.
Le reazioni politiche
Durissimo il commento del Movimento 5 Stelle, che parla di una gestione politicizzata dell’Autorità:
«La coincidenza pare essere la musa prediletta della famiglia Meloni». Da quando il 23 aprile 2021 Ghiglia avvisava Meloni dell’ammonimento al governo Draghi sul Green Pass, «la corrispondenza di amorosi sensi tra Ghiglia e Fratelli d’Italia sembra aver messo radici profonde. È curioso come, dopo la recente visita di Ghiglia ad Arianna Meloni – proprio il giorno prima della sanzione inflitta a Report – la stessa Arianna non abbia sentito l’urgenza di proferire parola. Anche oggi Arianna Meloni risponde domani? Forse a casa Meloni il gioco preferito è davvero quello del silenzio: chi parla perde. Ora la domanda è semplice: Giorgia Meloni continuerà a fingere che non sia successo niente, o deciderà finalmente di spiegare se considera “indipendente” un Garante che le scriveva in privato su provvedimenti così delicati? La privacy degli italiani non può essere amministrata come una succursale di Colle Oppio», attaccano gli esponenti M5S in commissione di Vigilanza Rai, che chiedono le dimissioni immediate di Ghiglia e dell’intero Collegio del Garante.
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L’indagine sull’attentato a Ranucci
Nel frattempo, i pm di Roma hanno chiesto di acquisire l’audizione del giornalista Sigfrido Ranucci davanti alla commissione Antimafia, avvenuta il 4 novembre. La richiesta rientra nell’indagine sull’attentato ai danni del conduttore di Report, avvenuto il 16 ottobre sotto casa sua. Parte dell’audizione era stata secretata: Ranucci aveva chiesto di spegnere i microfoni dopo questa domanda dell’ex magistrato e senatore M5S Roberto Scarpinato: «Dopo una puntata di Report che riguardava la presidente del Consiglio Meloni, lei ha dichiarato di essere stato pedinato su richiesta del sottosegretario Fazzolari: ci vuole raccontare meglio questo episodio e farci capire se ci può essere una connessione con quello che le è accaduto?». Gli inquirenti intendono ora verificare se in quella parte secretata dell’audizione possano emergere ulteriori elementi di rilievo investigativo.
