Lucio Corsi

Le radici artistiche di Lucio Corsi

Lucio Corsi è nato a Grosseto il 15 ottobre 1993 ed è cresciuto a Vetulonia, nella Maremma toscana. Sua madre è una pittrice e anche autrice delle copertine dei suoi album e suo padre è un artigiano del cuoio ed ex operatore Rai. «Ha cambiato tanti lavori nel corso della vita.  – spiega Corsi – È stato artigiano, muratore, cameraman e mi ha sempre detto che non bisogna puntare a un traguardo ma a delle linee di partenza». Milena Marchetti, la nonna di Lucio Corsi, è titolare del ristorante Macchiascandona a Castiglione della Pescaia. Determinante l’incontro, da bambino, con i Blues Brothers: guardando il film insieme al padre si è convinto che gli artisti fossero «delle specie di supereroi» e ha deciso di seguire i loro passi. Ha iniziato a esibirsi nei locali della sua zona, la Maremma, componendo brani influenzati dal rock progressivo e dal cantautorato italiano, in particolare da artisti come Flavio Giurato e Ivan Graziani. Dopo il diploma al liceo scientifico, si è trasferito a Milano per dedicarsi alla carriera musicale. Le sue influenze sono diverse, da Peter Gabriel a Ivan Graziani, e le ispirazioni provengono dalla natura e dagli animali, in particolare dai suoi cani: «Mio fratello Enea Corsi e mia sorella Era Corsi».

I primi album di Lucio Corsi

Nel 2015, Lucio Corsi, ha pubblicato Altalena Boy/Vetulonia Dakar, una raccolta dei suoi primi due EP che si compone di due parti che raccontano angoli remoti dell’universo, di parchi giochi e della sua terra. Due anni dopo, ha lanciato il suo primo album in studio, Bestiario musicale, dedicato alla fauna della maremma sotto l’etichetta Piccica Dischi, consolidando la sua presenza nella scena musicale indie italiana. Il suo look ha attirato l’attenzione di Gucci, che lo ha scelto per la campagna Cruise 2018 e lo ha portato a sfilare a Firenze. Nel 2019, con Sugar Music, è nato il suo secondo album Cosa faremo da grandi?, prodotto da Francesco Bianconi e Antonio Cupertino. L’anno seguente è stato ospite fisso insieme alla sua band del programma L’Assedio condotto da Daria Bignardi sul NOVE. Nel 2023 è uscito La gente che sogna a cui è seguito un tour estivo partito da Perugia. Il 17 giugno dello stesso anno ha aperto il concerto degli Who in occasione del Firenze Rocks. Le sue canzoni, ha spiegato, sono in parte autobiografiche, è difficile scorgere qualcosa in più della sua vita privata: «Storie vere in forma di bugie». Lo stesso anno, ha ricevuto la targa MEI come miglior artista indipendente dell’anno al Meeting delle etichette indipendenti di Faenza. 

ANSA | ETTORE FERRARI | Lucio Corsi con il Premio della Critica ‘Mia Martini’ al Festival di Sanremo, il 16 febbraio 2025. 

Da Carlo Verdone a Carlo Conti 

A novembre 2024 ha pubblicato il singolo Tu sei il mattino, brano parte della colonna sonora della terza stagione della serie Vita da Carlo di Carlo Verdone, dove il cantante è apparso come guest star nel ruolo di se stesso. «Dovevamo cercare il cantante che nella fiction avrebbe vinto Sanremo, uno nuovo su cui il mio personaggio puntava» ha raccontato Verdone. «Pensai che il suo modo di citare il rock progressivo e il glam, con quel look che ricorda il Peter Gabriel dei primi Genesis o lo Ziggy Stardust di Bowie fosse decisamente originale. E incantevoli le sue canzoni, così piene di poesia, fiabesche, agli antipodi della violenza di certi trapper. Lucio rompe il monopolio del rap e di certo pop prefabbricato» ha concluso il regista. L’anno successivo, il cantautore ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo con Volevo essere un duro, segnando una svolta nella sua carriera e raggiungendo il grande pubblico e la critica. «Vado da un Carlo all’altro, alle volte le coincidenze vanno assecondate» ha detto a Open. A Sanremo ha sfoggiato i look da lui stesso creati, senza brand e stylist: i jeans gialli, il viso pitturato, il berretto, le t-shirt con i pacchetti di patatine sotto le spalline della giacca, come lui stesso ha svelato, per farle stare gonfie. Alla kermesse Corsi ha cantato insieme a Topo Gigio – primo personaggio non umano a partecipare come cantante in gara – il celebre brano Nel blu, dipinto di blu di Domenico Modugno, arrivando secondo nella classifica delle cover. L’artista ha poi concluso la manifestazione al secondo posto in classifica, dietro a Balorda nostalgia di Olly e si è aggiudicato il Premio della Critica “Mia Martini”.

Il quarto album Volevo essere un duro

Il 21 marzo 2025 ha pubblicato il suo quarto album in studio Volevo essere un duro, che ha raccolto in poco più di un mese oltre 27 milioni di stream su Spotify, oltre 8 e mezzo di visualizzazioni del video su YouTube. «In questo album ho cercato di trovare il sogno non fuggendo nel cielo ma strisciando sui marciapiedi, passando sotto i tavoli da pranzo o nascondendomi negli armadi» ha spiegato Lucio Corsi. Il cantautore ha in programma anche due grandi concerti: il 21 giugno all’Ippodromo delle Capannelle, al festival Rock In Roma, e il 7 settembre all’Ippodromo Snai San Siro, al Milano Summer Festival. 

ANSA| ETTORE FERRARI | Il vincitore del festival, Olly (a destra), e il secondo classificato, Lucio Corsi (a sinistra), al Festival di Sanremo, il 16 febbraio 2025. 

La partecipazione all’Eurovision di Lucio Corsi

Il prossimo Eurovision Song Contest, previsto dal 13 al 17 maggio 2025 presso la St. Jakobshalle a Basilea, in Svizzera, vedrà la partecipazione di Lucio Corsi con la sua Volevo essere un duro, dopo la rinuncia del primo classificato a Sanremo Olly. «Ho sempre inseguito le chitarre in fuga dalle custodie, i pianoforti scappati dalle case, le armoniche soffiate dal vento, rincorrerò gli strumenti anche stavolta. Grazie a tutti, sono molto felice» ha scritto il cantautore sui social. Una manifestazione a trazione italiana: lo certifica la presenza di Gabry Ponte in rappresentanza di San Marino, Lucio Corsi e il successone di Espresso macchiato dell’estone Tommy Cash. Il cantante toscano potrebbe avere una speranza di non finire nella parte oscura di una classifica che spesso ha premiato il pop internazionale, distante dalla visione della musica genuina e di provincia che professa nella sua musica.