Salvini chiede taglio delle tasse per 10 miliardi: «O me ne vado». Conte: «Patto per pagare meno, ma tutti»

In un colloquio con il Corriere della Sera, il ministro dell’Interno ha chiarito la sua posizione: «Taglieremo le tasse a lavoratori e famiglie a prescindere dal parere di qualche burocrate»

Di ritorno dal viaggio negli Stati Uniti e nuovamente ispirato dal modello americano di Donald Trump, il vicepremier Matteo Salvini ha ora sempre più chiaro cosa serve all’Italia: «Una riforma fiscale coraggiosa. E quindi, il mio dovere farla». Risponde così il ministro dell’Interno, in un colloquio con il Corriere della Sera.


Salvini vuole un alleggerimento del cuneo fiscale sugli italiani. Ma alle forze di governo non convince un taglio delle tasse che potrebbe costare dieci miliardi di euro, soprattutto in una fase in cui l’Italia deve vedersela con un debito pubblico molto elevato e la possibile procedura d’infrazione: «Il problema è che non esiste un taglio delle tasse serio che possa richiedere meno di dieci miliardi. Ma poi, i liberali non vogliono il taglio delle tasse?».


Dati Istat

Per Salvini una spesa di dieci miliardi rianimerebbe l’economia e i soldi ritornerebbero. Sui dati Istat commenta: «I numeri dicono quello che diciamo da tempo: la recessione è quella demografica, il blocco delle nascite è un dramma».

E dunque, «Taglieremo le tasse a lavoratori e famiglie a prescindere dal parere di qualche burocrate. Il futuro, dei nostri figli e dell’Italia, viene prima dei vincoli decisi chissà dove».

Flat tax

Ma attenzione, se il governo non riuscisse ad approvare la Flat tax Salvini è pronto a lasciare: «saluto e me ne vado». Ma per il ministro dell’Interno l’esecutivo durerà e lancia una frecciata a Di Battista: «Il fatto che oggi sia qui, al lavoro, è la miglior risposta ai chiaccheroni come Di Battista».

Negli ultimi giorni il pentastellato aveva più volte attaccato il leader del Carroccio accusandolo di voler far cadere il governo: «lui va a spasso e noi siamo sul pezzo. Adesso stiamo organizzando per luglio gli Stati generali dell’economia a cui inviteremo tutti: imprese, sindacati, associazioni. Noi questo facciamo: lavoriamo. Altri… Vabbè».

Salvini torna poi a parlare delle autonomie dopo gli ultimi colloqui con il governatore della regione veneto Luca Zaia:«sulle autonomie
ci sono stati rallentamenti incomprensibili da parte di alcuni ministeri». Ma Salvini è convinto: «Il problema è proprio la mancanza di autonomia».

La risposta di Conte

Da Bruxelles, reduce dalla lunga notte del vertice del Consiglio europeo, il premier Giuseppe Conte ha risposto a Salvini rilanciando un: «Patto fiscale con i contribuenti italiani»

«Sulla flat tax – ha aggiunto il presidente del Consiglio – sono molto ambizioso. Forse il più ambizioso di tutti. Io non mi accontento di intervenire sull’abbassamento di un’aliquota»

«Abbiamo introdotto misure di protezione sociale – riferendosi al Reddito di cittadinanza – proprio per stipulare questo patto, innanzitutto con i cittadini in sofferenza».

«La formula deve essere che paghiamo meno, ma paghiamo tutti – ha quindi chiarito – Il mio pensiero è più avanzato di quello di Salvini, aspetto dal tavolo sulla riforma fiscale proposte concrete. Si tratta di tradurre i proponimenti in misure concrete».

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