Scontro tv Renzi-Salvini da Vespa, colpi bassi su fondi leghisti e conferenze: «Bugiardo», «Rosicone»

di OPEN

Scontro a tutto campo durante le registrazioni di “Porta a Porta”

Si è conclusa la registrazione del faccia a faccia arbitrato da Bruno Vespa tra Matteo Renzi e Matteo Salvini a “Porta a porta”. Tutti e due, come vedete dalla foto, in inusuale (per entrambi) giacca e cravatta, mentre inusuale per il conduttore è che i duellanti non siano seduti sulle tradizionali poltrone bianche ma ai suoi fianchi dietro un tavolo comune. Il Matteo ex premier – secondo quanto ha appurato Open – si è preparato al match andando a rivedere i grandi scontri tv del passato, a cominciare dallo storico Berlusconi-Occhetto del 1994. Ma è su altri match televisivi che è iniziato il confronto: precisamente quelli dei giochi a premi cui in gioventù hanno partecipato sia l’uno che l’altro sulle reti Mediaset. Qui Salvini ha tentato il primo affondo, accusando il nuovo governo di voler tassare le vincite dei game show in tv. Al che Renzi gli ha risposto che lui pagò le tasse sulla vincita alla Ruota della Fortuna «mentre lei non so, magari Berlusconi le riservò un trattamento di favore».


Poi è stato Salvini ad attaccare il nuovo governo, fatto nascere da Renzi «sotto un fungo», mentre la Lega ha ancora oggi il 33% nei sondaggi. Contrattacco del Matteo fiorentino: «Sono 27 anni che fa politica, non ha mai portato a casa nulla, Salvini. Solo spot. La sua è la politica degli spot». Replica di Salvini: «Certo, io adoro l’Italia delle pro loco, dei comuni, delle sagre: ma se io ho il 33 e lui il 3% vuol dire che qualcosa ho fatto e gli italiani non sono scemi. Epoca Renzi 500mila sbarchi, epoca Salvini 28mila. Io ho cravatta delle Fiamme Oro perché domani vado a funerali dei due agenti».


Il Papeete

Da Matteo Renzi arriva poi l’attacco al leader della Lega per l’apertura agostana della crisi di governo: «Il colpo di sole del Papete che ha preso il collega Salvini lo fa rosicare ancora adesso: mai era accaduta una crisi in una dinamica istituzionale. Quando si vota lo decide la Costituzione, non il menù di un beach club». «Ha fatto una cosa – ha aggiunto Renzi – che non aveva né testa né coda: allora o avevamo da seguire il diktat del Papete o fare un’operazione di Palazzo, machiavellica, ma per l’interesse del Paese. Se avessimo votato allora avremmo avuto lo spread alle stelle. Con lui al governo era oltre 300, con noi a 98. Oggi siamo alla metà. Ora noi possiamo non aumentare l’Iva. Con lui il contrario. E io spero che l’Italia conti in Europa e non si fa sgomitando contro Merkel e Macron». La risposta di Salvini? «Vedo che è un reato andare in spiaggia con il figlio, a sinistra siete abituati a champagne e caviale a Montecarlo, io vado a Milano Marittima perché preferisco lasciare i soldi in Italia». E ha continuato ironico: «Lui crea partiti dietro partiti, è un rottamatore non per altro… è stato al governo con il Pd per nove anni». Renzi insiste: «Non giudico le ferie delle persone. Ma avrei preferito che fosse andato in missione ai vertici europei».

Le tasse

Salvini contrattacca sul tema delle imposte: «Tassa su merendine, bibite gassate, su telefonini, hanno parlato solo di questo finora nel nuovo governo. Poi vedremo cosa partoriscono. Si torna dall’Europa, ma l’Ue non muove un dito mentre la Turchia massacra i curdi, non è la mia Europa; come quella che con le banche massacra i risparmiatori». E al leader di Italia Viva che ricordava gli investimenti in sicurezza del suo esecutivo, replica: «Renzi è un genio incompreso: ha fatto di tutto di buono ma gli italiani non se ne sono accorti». La risposta dell’ex premier è piccata: «Ribadisco che quando un avversario politico, non parlo di un nemico, fa una cosa buona, io non lo prendo in giro come fa lui parlando di geni incompresi».

Migranti

Per Renzi sui migranti «il problema sono i 20 che delinquono, non i 3 mila che sono arrivati negli ultimi tempi. Quelli che delinquono vanno stangati, come gli italiani. L’emergenza è la sicurezza, non l’immigrazione. Penso che quando Salvini dice c’è un’invasione mente, ma nei prossimi 20 anni potrebbe esserci davvero. O li aiutiamo a casa loro davvero oppure saranno guai, ma la Lega ha tagliato i fondi per la cooperazione internazionale, quelli che noi avevamo aumentato». Salvini non ci sta: «Sono un uomo di parola, sui migranti, sulla legge Fornero: quando ho visto che i Cinque Stelle non mi facevano fare la flat tax, ho detto preferisco farla con gli italiani, perché prima o poi torniamo al governo». «Io parlo di quota 100 e lei magicamente parla di migranti: quello è un evergreen – attacca l’ex ministro dell’Interno – La questione dei migranti non si risolve con gli spot. Non li ha fermati lei i migranti».

Quota 100 e “lo zio di Renzi”

Matteo Salvini difende il provvedimento del governo gialloverde che alcuni nell’attuale esecutivo, fra cui l’ex segretario Pd, vorrebbero abolire: «Vedo che c’è una battaglia epocale di Renzi contro quota 100, ma quella è una conquista epocale». Il senatore di Italia Viva replica mettendo sul tavolo il tema delle periferie: «Salvini ha torto quando dice che i terroristi vengono dal balcone: i terroristi del Bataclan e di Charlie Hedbo vengono dalle periferie. Parla bene e razzola male: perché ha tagliato il progetto di Renzo Piano sulle periferie per fare quota 100?». «Grazie a quota 100 si possono aiutare i lavoratori ad andare in pensione che non ce la fanno più, infermieri con la schiena rotta, camionisti…Io mi auguro che lo zio di Renzi vada in pensione a ottanta anni…Ma in tanti non ce la fanno più…». Spiega il leader della Lega. Poco prima Renzi aveva detto che preferisce che lo zio, che abita a Firenze, vada in pensione un anno prima e dare più soldi ai lavoratori in busta. «Su quota 100 Salvini continua a mentire – ha replicato poi Renzi – Per i lavori usuranti c’è già l’Ape Social e lei ha votato contro questo strumento, che permette all’infermiere di cui parlava lei di andare in pensione prima. Vespa? non va in pensione manco se lo paghiamo – ha scherzato il senatore IV -. Il problema di fondo è che quota 100 costa 20 miliardi in 3 anni, gli 80 euro che lui definì la ‘stronzata di Renzi’ e poi non lo ha cambiato. Costano 9 miliardi, ma sono andati a 10 milioni persone, lei con quota 100 per fare un favore a 120 mila persone ruba il futuro ai giovani».

Ambiente

Sull’ambiente «lei ha votato contro l’accordo di Parigi, quindi il futuro dei nostri figli si è fermato al Parlamento europeo quando ha pigiato il tasto per il no. A me tremava la mano quando ho firmato l’accordo di Parigi» da premier, dice Matteo Renzi parlando di Greta Thunberg.

Papeete contro Courmayeur

Punto di nuovo sul Papeete da Matteo Renzi, Matteo Salvini risponde con «le vacanze a Montecarlo o Courmayeur con i voli di Stato». «Le consiglio di stare tranquillo sui voli di Stato – ribatte Renzi -, non ho indagini aperte su questo». «Neanche io ne ho», ha replicato Salvini.

La manovra

Sulla manovra per Salvini «è sbagliato massacrare i lavoratori autonomi nella manovra economica, è un danno incredibile all’economia italiana, in cui il 94% delle aziende hanno meno di 9 dipendenti». Ma anche Renzi avanza perplessità su alcune azioni che potrebbero entrare nella finanziaria: «Limite al denaro contante? Non mi pare la cosa fondamentale della manovra, la cosa fondamentale è bloccare l’Iva. Il contante per eliminare l’evasione mi pare una cosa non vera, come si vede in Germania e in Austria». Il leader di Italia Viva rincara poi la dose: «Quello che mi chiedo piuttosto è se c’è una strategia industriale per il Paese, per creare posti di lavoro? E poi mi interessa abbassare ancora gli interessi del debito pubblico». Su sul tetto al contante le posizioni fra Renzi e Salvini non sembrano così distanti. Dichiara infatti il leghista: «Abolirei qualsiasi limite alla spesa in contanti degli italiani, è un danno all’economia. Io mi fido degli italiani, che senso ha limitarlo? Poi vanno a comprare all’estero. Ma neppure in Urss avrebbero fatto una misura così».

La Russia

Interrogato sui rapporti con la Russia, Matteo Salvini ripete di «esserci andato ogni volta per fare gli interessi degli italiani» e in campo geopolitico «resto in Occidente, mentre Di Maio va in Cina. Preferisco cercare di far avvicinare Mosca all’Europa, ci sto provando a far dialogare Russia e Usa».

I 49 milioni

«Non li ho visti». Così Matteo Salvini ha risposto a Matteo Renzi che lo incalzava sui 49 milioni di euro di rimborsi illeciti della Lega contestati dal Tribunale di Genova. «Li ha spesi?», ha continuato a chiedere Renzi. «Io rispondo di quello che fa la Lega dal dicembre 2013 a oggi con bilanci certificati», ha risposto il segretario leghista. «Faccio politica per passione, se volessi arricchirmi farei conferenze in giro per il mondo per decine di milioni», ha poi attaccato l’ex premier con allusione alle attività di Renzi da conferenziere. «Forse perché non la chiamano», gli ha controbattuto il fondatore di Italia Viva.

Il gong al 90°

Finisce con 41 minuti a testa il duello fra Matteo Renzi e Matteo Salvini nello studio di Porta a Porta. Il padrone di casa, Bruno Vespa, ha suonato il ‘gong’ dopo novanta minuti di trasmissione.

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