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‘Ndrangheta, arrestato latitante Cesare Antonio Cordì: beccato in fuga mentre violava le norme contro il coronavirus

13 Marzo 2020 - 07:29 Giovanni Ruggiero
Cordì stava scappando da un ingresso secondario del suo nascondiglio. Era latitante dallo scorso agosto

Violare le restrizioni imposte per l’emergenza Coronavirus è stato fatale per il latitante Cesare Antonio Cordì, arrestato a Bruzzano Zeffirio, in provincia di Reggio Calabria, dai carabinieri delle compagnie di Bianco e Locri, assieme allo squadrone dei Cacciatori d’Aspromonte. 42 anni, esponente di spicco della ‘ndrangheta di Locri, Cordì si nascondeva nel piccolo centro reggino almeno dallo scorso agosto, quando è sfuggito all’arresto nel coso dell’operazione “Riscatto”.

Con le strade deserte per l’obbligo imposto dall’ultimo decreto del governo di stare a casa e la chiusura delle attività, per Cordì è stato inutile il tentativo di scappare da un ingresso secondario del suo nascondiglio. Cordì è indagato per trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’associazione mafiosa, dopo che aveva intestato a sua moglie un’attività commerciale evitando le misure di prevenzione patrimoniale.

Il parere degli esperti:

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