Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «Ok a una riapertura per macroaree, ma dovrebbe partire dal Sud»

Secondo il ricercatore del Cnr, prima di far partire la fase due sarebbe ragionevole avere un quadro più chiaro sulla contagiosità degli asintomatici e una migliore identificazione delle categorie che veicolano il contagio

Calano i nuovi morti, rimane stabile il numero dei nuovi contagi da Coronavirus, mentre scende quello delle persone ricoverate negli ospedali, compresa la terapia intensiva. I dati di oggi sono in trend con la discesa dei giorni scorsi, spiega Giovanni Sebastiani, matematico e ricercatore del Cnr che si occupa di studiare l’applicazione di modelli statistici alla medicina. Rimangono però due province che ancora non hanno raggiunto il picco (Novara e Brindisi), mentre ci sono 13 province che oggi, 18 aprile, hanno registrato zero nuovi casi.


È interessante vedere la loro posizione geografica: sono quasi tutte al Centro-Sud, mentre una sola è al Nord. Per quanto riguarda una possibile fase due organizzata per macroaree, ipotesi circolata nelle scorse ore, per Sebastiani è un’eventualità possibile, ma dovrebbe partire dalle zone meno colpite, dunque dal Sud. «Non sappiamo quanto sia fattibile, visto che il contributo economico maggiore viene però dal Nord».


Secondo il matematico, prima di far partire la fase due sarebbe ragionevole avere un quadro più chiaro sulla contagiosità degli asintomatici e una migliore identificazione delle categorie che veicolano il contagio. Poi bisogna programmare un funzionale monitoraggio degli spostamenti. Sulla ripartenza della Lombardia, Sebastiani si mostra d’accordo con Ricciardi, il rappresentante dell’Italia all’Oms, che oggi in un’intervista a Repubblica ha detto: «La Lombardia non è ancora pronta, niente fretta sulla ripartenza». «La Lombardia registra un calo, ma la velocità della sua discesa è senza dubbio inferiore ad altre Regioni, di conseguenza un’eventuale riapertura della Lombardia deve avvenire con cautela e grande attenzione», dice Sebastiani.

Il parere degli esperti:

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