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Coronavirus, Mattarella agli studenti: «Le scuole chiuse sono una ferita, ma le riaperture solo in sicurezza» – Il video

27 Aprile 2020 - 16:33 Olga Bibus
«Dopo questa pandemia, il mondo non sarà più come prima, ma come sarà dipende proprio da voi», dice il Capo dello Stato

«Care ragazze, cari ragazzi, mi rivolgo a voi in una circostanza che nessuno avrebbe immaginato». Questa volta il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rivolge direttamente agli studenti. «L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha sconvolto, in poche settimane, le nostre vite. Oltre all’angoscia per i lutti dobbiamo confrontarci con regole che cambiano drasticamente tante abitudini», dice il Capo dello Stato in un video-messaggio realizzato per #maestri, il nuovo programma di Rai Cultura, nato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione per aiutare i ragazzi nello studio nel momento dell’emergenza Coronavirus.

E sono proprio le scuole il tema centrale del messaggio del Presidente: «Siamo di fronte a un evento eccezionale che tocca la vita di più di otto milioni di ragazze e ragazzi italiani. E di centinaia di milioni di studenti nel mondo. Qualcosa di incredibile, mai avvenuto prima, nella storia dell’istruzione. Un evento drammatico, che possiamo ben definire epocale». Il Capo dello Stato definisce la chiusura degli istituti scolastici: «Una ferita per tutti». Ma allo stesso tempo ribadisce l’importanza di riaprire soltanto quando «il pericolo sarà stato eliminato e sarà possibile riaprirle in sicurezza».

«Probabilmente, non avreste mai immaginato che poter uscire per andare a scuola costituisse un esercizio di libertà. Ma è possibile anche che questa esperienza, così dura e sofferta, si tragga un’occasione di crescita. Per riflettere tutti su ciò cui abbiamo dovuto, momentaneamente, rinunziare; e sul valore delle occasioni e dei gesti, apparentemente scontati, che in questo momento ci mancano. A cominciare dalle relazioni tra le persone – dice il Presidente. – Dopo questa pandemia, il mondo non sarà più come prima: ma nessuno, davvero, può ancora dirci come sarà. Come sarà, sottolinea Mattarella, dipende proprio dagli studenti: «Dalla vostra capacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo. Dal vostro impegno. Da come metterete a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisite».

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