Coronavirus, anche in Francia sale la preoccupazione per il sospetto collegamento con la malattia di Kawasaki nei bambini

Il ministro della salute francese Veran ha dichiarato che prende «molto sul serio» la comparsa di casi a Parigi. I bambini con questa complicanza sono al momento quindici

C’è un legame tra il Coronavirus e quella che sembrerebbe essere la malattia di Kawasaki, una sindrome infiammatoria acuta che colpisce i bambini? L’allarme sta aumentando, in Italia come in Gran Bretagna e ora anche in Francia anche se, vale la pena di ricordarlo, l’incidenza nel nostro paese, sebbene in aumento, riguarda attualmente l’1% dei bambini positivi al virus. Il ministro della Salute francese, Olivier Veran, ha detto questa mattina, 29 aprile, che prende «molto sul serio» la comparsa di casi di bambini colpiti da una malattia infiammatoria grave, sottolineando che non ci sono ancora elementi sufficienti per collegare questa affezione al Coronavirus.


In Italia, dopo la lettera pubblicata da Open – in cui il professor Angelo Ravelli del Gaslini di Genova avverte i colleghi pediatri di strane infiammazioni che colpiscono i bambini e che potrebbero essere collegate al Coronavirus – si è aperto un dibattito sul tema. Sono state le autorità sanitarie britanniche a lanciare il primo alert attirando l’attenzione sull’aumento del numero di bambini che presentano sintomi somiglianti alla malattia di Kawasaki, una sindrome vascolare che colpisce i giovanissimi e le cui cause non sono note. Alcuni casi sono stati riportati anche in Italia, Spagna, Svizzera e Francia.


«È un’allerta che ho ricevuto da Parigi, ci sono una quindicina di bambini di diverse età malati a Parigi», spiega Veran ai microfoni di France Info. «Questi bambini hanno “sintomi di febbre, problemi digestivi e un’infiammazione vascolare piuttosto generalizzata che può provocare problemi cardiaci». Ma «nessuno di questi bambini fortunatamente è morto per queste complicazioni», conclude il ministro.

In copertina EPA/Michel Euler | Il ministro della Salute Olivier Veran a Parigi, Francia, 15 aprile 2020.

Il parere degli esperti:

Leggi anche: