Coronavirus, ieri 285 vittime: non accadeva dai primi di marzo. Più di 4mila guariti in un giorno – Il bollettino della Protezione Civile

Oggi si contano -3.106 persone attualmente positive. Cifra che fa scendere il totale degli attualmente positivi al virus a 101.551 (ieri erano 104.657)

Il bollettino del 30 aprile

In Italia si contano -3.106 persone attualmente positive al Coronavirus. La cifra, riportata nell’ultimo bollettino diffuso dalla Protezione civile, fa scendere il totale degli attualmente positivi a 101.551 (ieri erano 104.657). Complessivamente, i casi totali di persone colpite dal Covid-19 dall’inizio del monitoraggio dell’epidemia sono arrivati a quota 205.463, con un incremento di 1.872 in un giorno (ieri l’incremento era di +2.086 ).


Quanto ai tamponi, ne sono stati effettuati 68.456 in 24 ore (ieri il dato era di 57.272 tamponi effettuati in un giorno), il totale dei tamponi è dunque arrivato a quota 1.979.217, e i relativi casi testati sono ad oggi 1.354.901. Per quanto riguarda i decessi, invece, nelle ultime 24 ore si registrano 285 nuove morti (ieri erano 323). Il totale delle vittime in Italia è arrivato a quota 27.967.


Per quanto riguarda le guarigioni, nelle ultime 24 ore sono guariti 4.693 pazienti (ieri il dato era 2.317 persone risultate negative al tampone), per un totale di 75.945 pazienti guariti. Si conferma il calo generale dei ricoveri: i pazienti in strutture ospedaliere sono al momento 18.149 (ieri erano 19.210), di cui 1.694 in terapia intensiva (ieri erano 1.795). E scende il numero delle persone in isolamento domiciliare: in tutta Italia in questo momento sono 81.708 (ieri erano 83.504).

La conferenza stampa del 30 aprile

Borrelli: «Nuova fase dell’emergenza. Questa sarà l’ultima conferenza stampa»

Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha evidenziato come i dati forniti oggi registrino: «Il più alto numeri di guariti dall’inizio della gestione dell’emergenza». Nel comunicare i consueti numeri giornalieri, Borrelli ha annunciato che quella di oggi sarà l’ultima conferenza stampa: «Come vedete dai dati ci avviamo verso una nuova fase dell’evoluzione dell’emergenza e quindi abbiamo deciso di interrompere qui la nostra conferenza stampa. Non mancheremo di fornire aggiornamenti quotidiani», ha però precisato.

Richeldi: «Quadro molto confortante. Le misure attuate hanno funzionato»

«Gli indici vanno nella direzione giusta. Abbiamo registrato oggi un calo di 3mila unità tra gli attualmente positivi e un calo di 5mila tra le persone guarite e dimesse. Abbiamo inoltre sei regioni che non riportano decessi». A A dirlo è il pneumologo Luca Richeldi, primario di Pneumologia della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma e componente del Comitato tecnico-scientifico, in conferenza stampa dalla Protezione civile. «Abbiamo una conferma che le misure attuate hanno portato a una drastica riduzione della pressione sul servizio sanitario nazionale».

«Il sistema sta facendo più tamponi – dice Richeldi -. Testare le persone è il punto cruciale per contenere la diffusione. Il rapporto tra tamponi eseguiti e tamponi positivi è sceso sotto il 3%. Il quadro che abbiamo oggi è molto confortante». «La diffusione del virus è rallentata, la pressione sul servizio sanitario si è ridotta. Siamo più pronti e consapevoli della sfida che ci attende nelle prossime settimane e nei prossimi mesi», aggiunge Richeldi.

«Ci saranno sicuramente zone rosse locali»

«Ci sono da tenere in considerazione vari aspetti, sia legislativi che logistici, ma anche aspetti scientifici», dice Richeldi parlando del tema spinoso sulle riaperture e gli approcci differenziati a livello regionale.« Ci saranno sicuramente delle piccole variazioni e ci saranno sicuramente delle zone rosse a livello locale», dice Richeldi. «In teoria – chiarisce il pneumologo – una maggiore percentuale di immunizzati sul territorio lo rende più protetto rispetto a una nuova infezione, mentre in una regione in cui il virus è circolato poco avremmo individui non immuni». Sulle differenziazioni regionali Richeldi ribadisce che «servono aspetti generali, essendo una Nazione unica, ma possono esserci delle singole variazioni. Non c’è un approccio che è giusto al 100% per misure nazionali o regionali. Va usato il buon senso, ma avere una base di partenza a livello nazionale credo che sia molto utile».

Grafiche di Vincenzo Monaco per Open

Ieri e oggi a confronto

L’andamento dei nuovi contagi negli ultimi 10 giorni

I positivi Regione per Regione

In base ai dati ufficiali della Protezione civile, il numero di persone al momento positive al SARS-CoV-2 è così distribuito di regione in regione:

I casi (totali) provincia per provincia

Il parere degli esperti:

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