Coronavirus, in Kerala si è ridotta la mortalità grazie all’omeopatia? No!


- Coronavirus, ultime notizie (6 agosto)
- Speciale coronavirus: come difenderti dalle bufale e i falsi miti sul Covid-19
In diversi blog, dove persone che si definiscono «dottore» promuovono i preparati omeopatici, si sostiene una correlazione tra questi e il calo dei morti per Covid-19 nello Stato indiano del Kerala, la cui ministra della Salute K.K Shailaja avrebbe ricevuto una menzione d’onore dall’Onu per il suo eccellente lavoro nell’arginare la pandemia.
Che l’omeopatia lavori esclusivamente sull’effetto placebo – e in questo senso è di fatto una Medicina alternativa, ovvero la cui efficacia non è stata mai dimostrata – lo abbiamo visto in diversi articoli. L’India in particolare è stata la sede di una potente casa editrice di riviste predatorie, che hanno dato spazio ad articoli di scarsa qualità su questa disciplina, previo il versamento di cospicue quote di denaro da parte dei ricercatori.
Secondo queste narrazioni Shailaja avrebbe dimostrato che l’omeopatia e altre «medicine tradizionali» riducono la mortalità del Covid-19. L’unico argomento a supporto è che la politica indiana sarebbe favorevole alle Medicine alternative. In questo articolo vedremo più nel dettaglio come mai tale narrazione è falsa.
Intanto, riportiamo un elenco essenziale delle nostre analisi precedenti sull’omeopatia:
- L’omeopatia è come acqua e zucchero: ecco perché non può funzionare
- Coronavirus. Guida utile alle bufale mediche di omeopati e No vax
- Coronavirus “curabile” da sempre coi farmaci omeopatici? – L’analisi
- Bimbo muore per un’otite «curata» con l’omeopatia. È giusto condannare i genitori?
- Muore a 7 anni per un’otite «curata» con l’omeopatia, i genitori condannati a 3 mesi
- Scientific reports ritratta lo studio che aveva dimostrato l’efficacia dell’omeopatia
- Il Nobel Luc Montagnier e le «basi scientifiche» dell’omeopatia. Cosa c’è di vero?
- Omeopatia: la scienza del copia-incolla con pubblicazioni di dubbia attendibilità
- Lo studio sull’omeopatia pubblicato su una rivista con un animale domestico come revisore
- La guerra di medici e farmacisti francesi contro l’omeopatia
Chi è Shailaja e perché ha avuto successo
Shailaja è una insegnante in pensione molto amata per «l’approccio umano» con cui ha affrontato da ministra l’emergenza sanitaria. Quel che sembra aver fatto la differenza durante il suo mandato è la tempestività con cui, fin dal 20 gennaio, ha disposto tutte le misure di contenimento necessarie. Quattro mesi dopo il Kèrala contava solo 524 casi e quattro morti per il Covid-19.
«Quando è arrivato il primo caso, il 27 gennaio – riporta il Guardian – tramite un aereo da Wuhan, lo Stato aveva già adottato il protocollo dell’Organizzazione mondiale della sanità per testare, rintracciare, isolare e supportare».
Prima ancora, dal 2016 venne attuata una riforma modernizzatrice degli ospedali. Sembra insomma, che il successo della Ministra sia dipeso dalla tempestività con cui si è mosso il suo dicastero, e il rigore con cui sono state seguite le linee guida dell’Oms.
Omeopatia non pervenuta
Chi sostiene che invece abbia giocato un ruolo rilevante l’omeopatia potrebbe indicarci una pagina del Sito del ministero della Sanità del Kèrala, dedicato all’argomento. A noi non risulta niente di rilevante. Il successo delle misure di distanziamento sociale, già previste da decenni di epidemiologia, non si regge solo coi modelli matematici, ma anche dalle forti correlazioni emerse di recente.
Il debunker medico Stefano Prandoni mostra in un post sul gruppo Facebook L’influenza questa sconosciuta, i dati relativi alla «stretta correlazione tra ridotta mobilità e mitigazione della pandemia negli USA».
«I risultati mostrano una forte e statisticamente significativa correlazione tra distanza sociale, quantificata da modelli di mobilità e riduzione della crescita dei casi di COVID-19 – continua Prandoni – L’analisi statistica ha rivelato che l’effetto del distanziamento sociale sulla riduzione della trasmissione non è probabilmente percepibile per almeno 9-12 giorni dopo l’implementazione e potrebbe essere più lungo. Questo tempo di ritardo riflette il tempo in cui i sintomi si manifestano dopo l’infezione, peggiorano e vengono segnalati».
Le correlazioni non dimostrano da sole un collegamento causale, ma possono rivelare la predittività di tesi che a loro volta sono supportate da altre evidenze, come nel caso delle misure di distanziamento sociale. Possiamo anche trarre informazioni grazie alla disomogeneità con cui nel mondo si è provveduto – in tempi e modi diversi – ad applicare le disposizioni dell’Oms. L’efficacia è talmente evidente che tutt’oggi è difficile misurare in che quantità l’uso associato di mascherine e guanti possa essere stato rilevante, per quanto teoricamente plausibile.
Sull’omeopatia invece, non abbiamo né evidenze scientifiche – al netto degli articoli truffa – né teoricamente plausibili: ricordiamo che i suoi principi prevedono di potenziare un principio attivo tramite enormi diluizioni, avvalendosi di una presunta capacità mnemonica dell’acqua; tutte ipotesi mai dimostrate.
Correlazioni spurie se ne potranno anche trovare, ma si perdono di fronte a quelle che abbiamo a livello globale, sia sulle già citate misure di contenimento, sia sui trattamenti farmaceutici, che stanno mostrando i loro effetti sulla base di studi clinici ed epidemiologici.
Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).
Leggi anche:
- Coronavirus, ordinavano agli operatori del 118 di suonare le sirene per terrorizzare tutti? Nessuna prova
- Coronavirus. Zaccarelli dello Spallanzani dice che è meno pericoloso di un’influenza? Assolutamente no!
- La stagione estiva sconfiggerà il Coronavirus? Il preprint «tutto italiano» che non lo dimostra
- Coronavirus. Le mascherine funzionano o no? La confusione mediatica e i risultati degli ultimi studi
- Gli asintomatici hanno la stessa carica virale di chi ha sintomi. Lo studio di Crisanti sul caso Vo Euganeo
- Nuovo virus potenzialmente pandemico trovato in Cina, ma il rischio è basso
- Coronavirus. Cosa sappiamo del Remdesivir: come e perché dovrebbe funzionare
- Via libera al Remdesivir, ma non è l’unico promettente contro il Coronavirus: ecco tutti i farmaci allo studio
- Coronavirus, l’appello dei 101 per un vaccino “democratico” e per tutti
- Coronavirus. Studio italiano suggerisce i promettenti effetti del tocilizumab
- Coronavirus. Due anticorpi sembrano inibire il legame del virus con le nostre cellule
- Coronavirus, il 20% della popolazione mondiale rischierebbe forme gravi della malattia – Lo studio
- Coronavirus e tempesta di citochine: lo studio preliminare del San Raffaele
- Coronavirus, il gruppo sanguigno A aumenta la probabilità di avere sintomi più gravi
- Coronavirus, la corsa al vaccino è cominciata: le regole e i tempi della competizione
- Coronavirus. Individuata una proteina che aiuterebbe il virus a infettare le cellule
- Coronavirus, l’accusa del Lancet al Regno Unito: «La gestione dell’emergenza è il più grande fallimento di una generazione»
- Coronavirus, Johnson & Johnson accelera la corsa allo sviluppo di un vaccino
- Il Governo autorizzerà il microchip sottocutaneo su 2.500 persone tra Milano e Roma? La fonte smentisce
- Coronavirus, tutte le notizie della notte: più di 50mila casi in Usa in 24 ore. Trump fa il pieno del Remdesivir, l’Europa a secco
- Chiambretti: «Non so se torno in tv. Con il Coronavirus il senso della vita è cambiato»
- Coronavirus. Perché alcuni pazienti sviluppano forme gravi della malattia?
- Coronavirus, la foto di Bolsonaro ricoverato: immagine vera, ma decontestualizzata
- Coronavirus e gravidanze a rischio. Il collegamento è plausibile, ma difficile da accertare