Il vaccino di Putin contro la Covid-19, tilt bufalaro dei NoVax: «Un placebo per fregare Oms e Bill Gates»

I complottisti e NoVax ci sono rimasti male dopo l’annuncio di Putin e il vaccino russo, ma qualcuno di loro ha già trovato la soluzione complottista

Il Presidente russo Vladimir Putin, ex militare ed ex funzionario del KGB, ha annunciato pubblicamente che la Russia ha il suo vaccino «Sputnik V» contro il nuovo Coronavirus. È prodotto dalla Gamaleya Institute, in collaborazione col Ministero della sanità russo. Putin sostiene in una intervista, che avrebbe funzionato anche su sua figlia.

Il pensiero è andato al mondo dei NoVax, quello che per anni ha visto il Premier russo come l’eroe indiscusso contro Big Pharma: come avranno reagito? Di seguito riportiamo tutte le incongruenze delle narrazioni complottiste, che cozzano con la presentazione del “nuovo” vaccino russo.

Secondo la logica NoVax, per come è stato fatto, il vaccino dovrebbe concorrere assieme a Bill Gates e altri poteri forti a «modificarci geneticamente» (Sic!). Invece viene presentato in diversi media come una nuova scoperta che dovrebbe trarre in salvo l’umanità, grazie a Putin. Cercheremo quindi di capire anche quale sarebbe la reale portata del vaccino russo.

I fantasiosi NoVax 007

EUvsDisinfo aveva accusato la Russia di aver sostenuto le campagne dei NoVax e questi ultimi – probabilmente compiaciuti – non ci stanno proprio a vedere Putin, l’eterno idolo dei meme complottisti, come un ProVax, dopo bufale come quella diffusa nel 2017 dal titolo «Presidente russo Vladimir Putin: i governi occidentali schiavizzano l’umanità attraverso i vaccini». Come fare per uscire da questa loro incresciosa situazione? Semplice!

Una vecchia bufala del 2017 su Putin e i vaccini.

C’è sempre la via di uscita per i fantasiosi NoVax, la notizia prende altre sfumature pur di sfuggire ai ProVax e alle loro «campagne vaccinali assassine» (n.d.r. tipica argomentazione dal “vocabolario” antivaccinista). La spiegazione è chiara, come possiamo leggere dal post della pagina Facebook Vaccisano – Libera Scelta Vaccinale: «Il vaccino russo altro non è che fisiologica, questa strategia serve a Putin per fottere OMS e Bill Gates. I russi riceveranno una sola dose, e ufficialmente saranno vaccinati. Il vaccino russo è disponibile “solo per i russi”».

Un post NoVax sul vaccino russo: tutto un complotto!

Il post in questione è un insieme di varie bufale e complotti sul tema vaccinale. Ci si domanda, innanzitutto, come possono dei gestori di una pagina Facebook – che in precedenza si chiamava Zerogas Sardegna Olbia-Tempio – a sapere che il vaccino russo è un placebo?

Se vogliono fregare l’Oms e Bill Gates, che senso ha fare uno spoiler del genere, rovinando tutto il presunto progetto orchestrato da Putin e dalla Russia? Giocando ai complottisti si potrebbe pensare che i gestori siano degli infiltrati di Big Pharma sotto copertura, per diffondere la notizia negli ambienti NoVax e convincerli ad accettare il vaccino russo, facendo credere loro che sia soltanto fisiologica, in modo tale da sfuggire ad un eventuale obbligo vaccinale in Italia. Giocare ai complottisti è facile, ma la realtà è un’altra cosa.

Un meme pubblicato da Sputnik che aveva fatto dubitare i NoVax e i complottisti sul loro mito ex sovietico.

Finalmente anche Putin ha il suo «Vaccino Ogm»

Il post dei NoVax va oltre, si parla addirittura di vaccini Ogm che modificano il Dna umano per sterilizzare ed eradicare intere «razze», un concetto che ricorda le ideologie naziste. Per fortuna quelle dei NoVax in merito ai vaccini contro la Covid-19 sono fantasie, e non diventano vere se per caso un parlamentare o una web TV porta un «esperto a caso» a trattare l’argomento, basandosi su presunti studi scientifici o pubblicazioni che di scientifico non hanno nulla.

Ad ogni modo fa specie che il vaccino russo faccia uso proprio delle stesse tecniche contestate dai complottisti alle case farmaceutiche occidentali. Quindi, Putin vuole modificarci geneticamente?

Secondo quanto riporta il Washington Post, il vaccino russo segue la stessa tecnica adottata da Johnson & Johnson, CanSino e AstraZeneca. Sfrutta quindi un adenovirus come vettore virale, per trasportare un frammento genomico con le informazioni per produrre la glicoproteina Spike (S), ovvero il principale antigene del SARS-CoV2.

Ricapitolando quanto già spiegavamo in un precedente articolo, i NoVax sembrano affermare che tutti i vaccini contengano vettori virali (in realtà lo sono solo alcuni). Questi, essendo stati modificati per non nuocere, (anche se al massimo potrebbero causare un raffreddore), sono dunque da ritenersi prodotti Ogm ma tali vettori virali sono semplicemente virus che trasportano un frammento genetico.

Tralasciamo subito l’uso del termine Ogm (Organismo geneticamente modificato), che trae origini da convenzioni politiche e non scientifiche (sono già in commercio prodotti geneticamente modificati, ma con tecniche non ritenute OGM). Quel che lascia interdetti è la convinzione che il frammento genetico trasportato dai vettori virali, possa essere inglobato da altri virus che ne verrebbero potenziati, magari gli stessi adenovirus.

Tale tesi viene portata avanti anche da alcuni medici – diventati noti per precedenti affermazioni scientificamente discutibili – nonostante contraddica le più basilari nozioni di biologia e biochimica, come spieghiamo meglio in un successivo articolo.

Un utente del gruppo Morris San si preoccupa della notizia pubblicata dal Secoloditalia.it ritenendola falsa siccome, secondo lui, Putin sarebbe contrario ai vaccini.

La sperimentazione, l’OMS e gli Stati Uniti

Come capita spesso, a causa della fretta di inventarsi qualcosa per arrampicarsi sugli specchi, la realtà è un’altra e il vaccino russo annunciato da Putin è ben conosciuto non solo dall’Oms, ma anche dagli Stati Uniti.

Secondo l’OMS il vaccino russo è ancora in Fase 1, coinvolge infatti poche decine di volontari, solitamente del personale medico, o come in questo caso militari. L’Organizzazione mondiale della sanità fornisce un elenco aggiornato di tutti i vaccini sperimentati. Solo alcuni hanno raggiunto le fasi più avanzate della sperimentazione.

Il vaccino è citato nel sito dell’OMS da giugno. Risulta ancora in Fase 1.

Il trial della Gamaleya è presente nella Libreria nazionale di medicina degli Stati Uniti (NIH) dallo scorso 13 luglio. Si parla di una sperimentazione del «Gam-COVID-Vac». L’inizio del trial era previsto per il 17 giugno, con “scadenza” il 15 agosto.

I volontari e non volontari

Denis Logunov, il creatore del vaccino, ha rilasciato un’intervista alla testata russa Meduza in cui parla di una prossima sperimentazione su migliaia di persone. Nel recente passato si è parlato tanto dei volontari per testare i vaccini, in Italia i NoVax invitavano insistentemente i ProVax a sottoporti alla sperimentazioni dello Spallanzani che il 10 agosto 2020 – per loro dispiacere – ha annunciato che si sono fatti avanti oltre 3mila cittadini dai quali bisognerà selezionare 90 a cui somministrare le dosi.

In Russia i «volontari» dichiarati dai media russi sarebbero 38 – probabilmente pagati, come dichiara il The Moscow Times – e l’altra fase della sperimentazione verrà fatta sui militari russi (per un totale di 76 persone).

Il sospetto di spionaggio e lo studio che non c’è

Attualmente esistono già diversi vaccini che sono giunti alle fasi più avanzate della sperimentazione (Fase 2 e 3), coinvolgendo migliaia di volontari e tenendo conto degli eventuali eventi avversi. Tra questi anche quelli che usano adenovirus. Del resto la BBC segnalava già nel luglio scorso una possibile attività di spionaggio da parte di Mosca, sospettata di sabotare o raccogliere informazioni sulle sperimentazioni dei vaccini negli altri Paesi.

Giocando a fare i complottisti aproffittando di tale scenario da 007, potremmo trovarci di fronte a una casa farmaceutica che avvalendosi di un presunto spionaggio annuncia di avere un vaccino, il quale risulterebbe promettente solo da un trial che coinvolge diverse decine di volontari, basato su una tecnica già nota e che da noi ha già raggiunto le fasi più avanzate della sperimentazione.

Ma non stiamo parlando della competizione per produrre un nuovo smartphone, che potremmo farci piacere anche se chi ce lo propone subito non ha risolto vari bug. Si tratta di somministrare un vaccino alla popolazione. Come riporta Enrico Bucci su RaiNews, al momento non abbiamo modo di esaminare alcuno studio scientifico in merito al cosiddetto «Sputnik V».

Il ritardo nel rilasciare documentazioni sulla sperimentazione lo abbiamo visto anche per altri vaccini più avanti nella sperimentazione, come quelli già citati, tanto che importanti esperti di comunicazione in campo medico, intervistati da Open, si sono dimostrati scettici riguardo a un vaccino obbligatorio, perché le nostre conoscenze sono ancora limitate.

Mossa propagandistica?

La testata giornalistica Libero illustra una sua teoria:

Ovviamente, resta qualche dubbio: potrebbe infatti trattarsi di una mossa propagandistica, soprattutto in un momento così difficile per gli Stati Uniti, ancora falcidiati dalla pandemia.

La novità sarebbe che Putin, sostenendo di aver inoculato persino sua figlia, promette di darlo a tutti prima dei concorrenti, alla faccia delle narrazioni NoVax che ci mettono in guardia da presunti danni da vaccini contro influenza e varie malattie esantematiche.

Va bene, ma uscendo da tutte queste dietrologie – a prescindere da come vogliamo pensarla – quale sarebbe il contributo russo nella corsa al vaccino anti-Covid-19? Cosa sta dando in più alla Ricerca internazionale? Forse solo la velocità, e di conseguenza qualche rischio.

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