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Zangrillo: «Le cose stanno andando bene. Lopalco dice che sbaglio? Ha un solo studio sul Coronavirus, io 40» – Video

27 Settembre 2020 - 23:40 Giulia Marchina
Il primario del San Raffaele ha spiegato che nonostante alcune persone siano a rischio non deve prevalere la paura

«Cerco di mantenermi pacato» dice con un cenno di sorriso Alberto Zangrillo quando a Non è l’Arena su La7 decide di rispondere alle ultime critiche partite dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, da poco eletto Consigliere regionale in Puglia e prossimo assessore regionale alla sanità pugliese. Lopalco aveva accusato il primario del San Raffaele di: «sbagliare dal punto di vista comunicativo» quando si tratta di parlare dell’andamento dei contagi di Coronavirus.

E il sorriso di Zangrillo svela tutto il suo sarcasmo: «Lopalco dice che sono lontano dalla scienza e dalla ricerca, ha detto. Io ho pubblicato una quarantina di lavori con il mio gruppo di lavoro, il professor Lopalco ha pubblicato un lavoro sul Coronavirus. Gli auguro di essere uno straordinario assessore per la Puglia e di sviluppare il cuore della sanità pugliese».

No alla paura

Sull’attuale quadro dell’emergenza, Zangrillo ha raccontato che «le curve possono essere estrapolate da qualunque motore di ricerca, anche internazionale e quindi non riferibile solo all’Italia. La paura non deve essere il motivo dominante del nostro ragionamento».

Il virus deve essere il motivo per mettere al riparo i soggetti più fragili, ma non può essere la scusa per non vivere. «Bisogna fidarsi di un sistema sanitario che ha armi efficaci. Il 15% delle forme gravi è legato ad un difetto di risposta immunitaria, è emerso da una ricerca pubblicata da Science. Oggi siamo molto ottimisti, le cose stanno andando bene».

E sul tasto più dolente, quello delle terapie intensive, Zangrillo ha sottolineato che: «in terapia intensiva entrano malati positivi al Coronavirus ma sono anche portatori di altre patologie. In tutta la Lombardia ci sono 31 pazienti Covid in terapia intensiva, si tratta di un quarto delle persone in terapia intensiva nel mio ospedale a marzo».

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