Coronavirus in Campania, pronta la stretta della Regione: zone rosse nelle città e limitazioni alle attività commerciali

di Redazione

«Priorità al controllo sul lungomare di Napoli e su alcune strade del Centro storico cittadino». Qui si sono verificati fenomeni di «assembramenti illegali, irresponsabili e pericolosi sotto il profilo sanitario», le cui foto hanno fatto il giro della rete

Dopo i battibecchi delle ultime ore tra Regione e governo, l’Unità di crisi della Campania ha deciso per una nuova stretta delle misure per il contenimento dei contagi da Coronavirus. Le nuove disposizioni andranno a istituire zone rosse nelle città campane con un alto numero di contagi e provvedimenti per la limitazione di attività commerciali non essenziali. La stretta arriva dopo il botta e risposta tra il presidente della Campania Vincenzo De Luca, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. «C’è un’emergenza nell’emergenza – aveva detto Di Maio -. Esercito e Protezione civile devono andare in rinforzo a medici e infermieri allo stremo. Non è una gara di battute tra chi è più sceriffo». «Abbiamo chiesto 1.400 sanitari a Roma e ne sono arrivati 7», aveva replicato il governatore. «Ci sono 2.236 volontari da arruolare – era intervenuto Boccia – Se fai una stretta ti sosterremo».


A stretto giro è seguita la nota dell’Unità di crisi regionale che non ha perso tempo a organizzarsi. «Si sta decidendo in queste ore l’istituzione di zone rosse nelle città in cui si registra un livello alto di contagi e dove è indispensabile una drastica riduzione della mobilità – ha spiegato l’Unità di crisi – in coordinamento con le prefetture competenti e con i comuni per garantire l’indispensabile impiego delle forze dell’ordine per il controllo sui territori». Per quanto riguarda le limitazioni alle attività commerciali, «nel fine settimana queste decisioni saranno assunte sulla base della valutazione tecnica dell’Unità di crisi regionale e degli epidemiologi che ne fanno parte», si legge nella nota.


Proprio nella giornata di ieri, hanno ricordato i tecnici dell’Unità di crisi, il prefetto di Napoli è stato invitato a «procedere all’adozione di misure restrittive nelle aree di maggiore assembramento» nel territorio di Napoli e della provincia con una «priorità al controllo sul lungomare di Napoli e su alcune strade del Centro storico cittadino». Qui lo scorso weekend si sono verificati fenomeni di «assembramenti illegali, irresponsabili e pericolosi sotto il profilo sanitario», le cui immagini hanno fatto il giro della rete. La nuova serie di restrizioni, precisa l’Unità di crisi, «è in sintonia con quanto si sta attuando in altre Regioni (Emilia, Veneto e Friuli)».

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