Via libera al piano vaccini: si punta a partire subito dopo Natale. Alle Regioni il 90% delle dosi richieste

Primissime somministrazioni entro la fine dell’anno in tutta l’Ue. Poi, a gennaio, l’inizio della campagna di vaccinazione di massa. Il ministro Speranza ai governatori: «Fatevi trovare pronti»

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. I primi italiani saranno vaccinati contro il Covid-19 già subito dopo Natale ed entro la fine del 2020 se l’Agenzia europea per il farmaco (Ema), nella riunione in programma il 21 dicembre, darà il via libera a Pfizer/BioNTech. Il giorno è ancora da stabilire, al pari del numero di persone che riceveranno la somministrazione, e dovrebbe essere lo stesso in tutta l’Unione europea. Obiettivo ribadito anche oggi, 16 dicembre, dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.


Le istruzioni alle Regioni

Secondo quanto si apprende, il commissario invierà alle Regioni già oggi una sorta di ‘libretto delle istruzioni’ per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Verrà consegnato il 90% delle dosi richieste dalle Regioni, perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto. «La campagna vaccinale sarà una sfida che vinceremo tutti insieme», ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia nel corso della riunione con le Regioni. «Domani portiamo il documento condiviso in Conferenza Stato-Regioni in modo da renderlo subito operativo anche dal punto di vista formale. Le Regioni hanno fatto insieme al commissario Arcuri un lavoro puntuale e molto rigoroso».


Speranza conferma: «Partiremo in anticipo»

Come riferito ieri da Open, al netto delle prime vaccinazioni definite «simboliche» a fine dicembre, il governo punta ad accelerare i tempi sul via alla vaccinazione di massa vera e propria: «Rispetto alle valutazioni che avevamo fatto, saremo pronti a partire con alcuni giorni di anticipo», ha confermato nel corso della riunione con le Regioni il ministro della Salute Roberto Speranza, sottolineando quindi l’importanza di «essere pronti con i piani regionali».

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