Draghi, Ipf sulle dimissioni: «Serve un chiaro segnale dal Parlamento». Di Maio: «Esito non scontato»

Il ministro degli Esteri ha commentato le scelte del suo ex partito dopo le comunicazioni del premier

«Non è scontato l’esito di mercoledì in aula, dipende dalla maturità». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio tiene la guardia alta su quello che sarà il comportamento della maggioranza durante la comunicazione alle Camere del premier dimissionario Mario Draghi, prevista per il prossimo mercoledì. «Serve un atto di maturità e non solo di responsabilità da parte delle forze politiche. Spero che domani lo si possa già fare e che ci sia la volontà di farlo». In un intervento al Tg1, Di Maio attacca di nuovo il suo ex partito: «Io lo chiamo il partito di Conte perché quello non è più il Movimento 5 stelle, mi dispiace dirlo. Credo che stesse pianificando questa crisi da tanto tempo». Sulle parole dell’ex presidente russo Medvedev, che ha commentato sarcastico le dimissioni di Draghi, il ministro degli Esteri ha detto: «Mi piange il cuore vedere che dall’altra parte del mondo, a Mosca che è un’autocrazia, Medvedev festeggia perché una della più potenti democrazie del mondo, l’Italia, è stata indebolita».


La nota di Ipf

«Adesso serve un chiaro segnale dal Parlamento». Così, in una nota congiunta, i capigruppo di Camera e Senato di Insieme per il Futuro hanno commentato in serata le dimissioni di Mario Draghi. Il neonato gruppo parlamentare fondato da Di Maio definisce la figura del premier uscente come «preziosa e fondamentale per il nostro Paese». Adesso, proseguono, «lavoriamo affinché mercoledì in Aula emerga una solida maggioranza a sostegno di questo governo». Questo, a detta loro, è «il momento della maturità e del senso di responsabilità»: «Non possiamo permettere che l’Italia vada incontro a un collasso economico e sociale». La rottura tra Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle era avvenuta lo scorso 21 giugno, «Faccio parte del governo e credo che l’operato di Draghi sia un orgoglio e continueremo a sostenerlo con lealtà e impegno», aveva promesso allora.


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