L’Ue, le candidature (70% Pd e 30% Azione/+Europa) e la correzione del Reddito di cittadinanza – Il testo dell’accordo tra Letta e Calenda

L’accordo è stato firmato alla Camera. Secondo Letta e Calenda queste elezioni saranno «uno spartiacque tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin»

Oggi è stata creata la coalizione tra Azione, +Europa e Pd per le Elezioni del 2022. I rispettivi leader, Carlo Calenda, Benedetto della Vedova e Enrico Letta, hanno sciolto le ultime riserve, in vista di un voto che a detta loro sarà uno «spartiacque tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin». L’impegno è dunque «promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra».


Nel segno di Draghi

L’obiettivo è quello di portare avanti l’agenda che stava seguendo il governo guidato da Mario Draghi. Trovato l’accordo anche sulle candidature: «La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale».


«Realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l’Unione europea; improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell’austerità; non aumentare il carico fiscale complessivo; correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il “Bonus 110%” in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi; dare assoluta priorità all’approvazione delle leggi in materia di Dritti civili e Ius scholae.

Il supporto al disegno del premier uscente risuona anche nelle dichiarazioni di Letta. «Non è immaginabile che il Paese dopo Draghi passi al governo delle destre o guidato da Giorgia Meloni. Dopo Draghi l’Italia ha bisogno di una esperienza di governo che porti avanti programmi che hanno avuto grande successo», ha affermato il leader del Pd in conferenza stampa a margine dell’accordo.

E a Matteo Renzi, che negli scorsi giorni aveva corteggiato Azione, Carlo Calenda non può fare a meno di rivolgere un pensiero: «Le porte sono aperte a tutti e io ci ho pensato molto. È del tutto evidente che la rottura in questa fase paga quasi sempre dal punto di vista dei numeri, ma non si fa politica per i numeri. Non credo che nessuno abbia mai messo veti dal punto di vista coalizione».

Il programma completo dell’alleanza

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