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Coronavirus, quarantena in Russia per tre studentesse dell’Università di Bologna

29 Febbraio 2020 - 14:45 Redazione
Delle tre ragazze, due sarebbero state messe in isolamento "speciale" in quanto italiane partite dall'Italia dopo il 17 febbraio. Le autorità russe temono che ci sia un caso di contagio all'interno dello studentato

Un altro caso di cittadini italiani sottoposti alla quarantena all’estero a causa dell’allarme Coronavirus. Questa volta riguarda due studentesse della facoltà di Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Bologna che, insieme a un’altra loro amica, stanno partecipando a un soggiorno-studio all’università della Rudn a Mosca in Russia. Come riporta il quotidiano Gazzetta di Reggio, Due di loro, di cui una ragazza reggiana di 21 anni – sono state messe in quarantena in quanto italiane partite dopo il 17 febbraio dall’Italia.

Il viaggio e la quarantena

Le tre ragazze sono partite insieme dall’aeroporto di Rimini il 18 febbraio scorso. Dopo essere arrivate in Russia sono state sottoposte, insieme ad altri studenti internazionali dello studentato, senza preavviso a un iniziale esame del sangue a cui sono seguiti rigidi controlli giornalieri per misurare la temperatura del corpo e verificare se avessero la febbre o altri sintomi del coronavirus.

Nonostante i controlli, mercoledì scorso alcuni responsabili della struttura ospitante hanno bussato alla porta delle loro camere, per chiedergli di consegnare i rispettivi passaporti. Il giorno seguente sono state spostate in un altro blocco dello studentato, dove già alloggiava da alcuni giorni in isolamento un gruppo di studenti cinesi. Soltanto dopo 24 ore in isolamento nella nuova camera in compagnia dell’altra ragazza italiana, la studentessa reggiana di 21 anni è tornata nella sua camera originaria.

Le misure stringenti sarebbero state adottate perché le autorità russe sospettano che ci sia un caso di contagio all’interno dello studentato e, quindi, che i portatori del virus siano per forza o cinesi o italiani, arrivati dopo il 17 febbraio. Gli italiani partiti nei giorni precedenti quella data, infatti, non hanno subito lo stesso trattamento.

Dopo aver informato il ministero degli Esteri, la famiglia della 21enne è riuscita a mettersi in contatto con l’Unità di crisi della Farnesina, che a sua volta ha informato l’ambasciata d’Italia in Russia. Il console italiano a Mosca, ha telefonato prima alla ragazza in quarantena e poi ai familiari in Italia, spiegando che si tratta di controlli che devono essere fatti, procedure istituzionali che hanno imposto in Russia dopo l’esplosione dell’emergenza Coronavirus.

Il parere degli esperti

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Foto di copertina: Facebook – Rudn University

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